Sanità, Cisl Medici chiede accesso agli atti su nomine dirigenti Asp e Crob

A distanza di due mesi dalla selezione tutto tace. Il segretario generale Serafino Rizzo mette in guardia la Regione Basilicata: «Bisogna evitare di fare pasticci». E sulle nomine fiduciarie avverte: «Rischiate il danno erariale, il caso Sicilia insegna»

La Cisl Medici Basilicata ha inviato alla direzione generale del dipartimento Salute e politiche della persona della Regione Basilicata una formale istanza di accesso agli atti in merito alle istanze di partecipazione e alle attività svolte dalla commissione di valutazione per il conferimento degli incarichi di direzione generale dell’Azienda sanitaria di Potenza e del Crob di Rionero, approvati dalla Giunta regionale con le delibere n. 715 e 716 del 28 ottobre 2022 e con la delibera n. 919 di riapertura dei termini del 21 dicembre 2022. Secondo il segretario generale della Cisl Medici Basilicata Serafino Rizzo «risulta davvero inaccettabile cha a due mesi dai colloqui dei candidati non sono stati ancora nominati i direttori generali, costringendo così due delle quattro aziende sanitarie della regione a permanere in una condizione di grave precarietà gestionale. Ci chiediamo quali siano le reali motivazioni che determinano un tale atteggiamento di inerzia da parte del Governo regionale. Di certo l’immagine che ne viene restituita è quella di una gestione della cosa pubblica molto lontana da quei criteri di trasparenza e di conformità alle regole della buona e lecita amministrazione a cui le istituzioni pubbliche sono tenute, ancor più perché sono comportamenti che interferiscono con il più importante tra gli interessi collettivi di una comunità, quello della salute».

«In Basilicata, quando si tratta di incarichi dirigenziali apicali, sembra che tutto avvenga in palese contrasto con qualsiasi canone di logica comune, ancor prima che di norma giuridica. E il settore della sanità ne è un chiaro esempio, a partire dalla nomina del direttore generale del dipartimento Salute Bortolan, sino ad arrivare alle funzioni dirigenziali che in questi giorni stanno richiamando l’attenzione anche degli organi di stampa. È bene ricordare che le norme sul pubblico impiego prevedono che gli incarichi dirigenziali, anche quelli apicali generali, devono ricercarsi ed essere conferiti previamente all’interno dell’amministrazione; in difetto di professionalità interne vi è la possibilità di far ricorso a nomine di dirigenti esterni di “particolare e comprovata qualificazione professionale” attraverso l’attivazione di procedure ad evidenza pubblica conformate a criteri di selettività e comparazione fra gli aspiranti. Lo scopo della norma è, infatti, quello di escludere la possibilità di conferimenti meramente fiduciari, nel rispetto dei principi, a più riprese ribaditi dalla giurisprudenza costituzionale, di ponderata separazione tra politica e amministrazione. Ci chiediamo se la nomina dell’ing. Bortolan a direttore generale del dipartimento Salute sia effettivamente passata da una selezione comparativa tra più candidati e se la sua posizione di dirigente esterno, insieme a quelle di altre figure dirigenziali presenti nei vari uffici della Regione Basilicata, rientri nei vincoli di quel limite percentuale consentito dalla legge per gli incarichi dirigenziali esterni».

A tal proposito, il segretario della Cisl Medici richiama la sentenza di appello della Corte dei Conti della Regione Siciliana n. 150 del 15 settembre 2021 che condanna per danno erariale il presidente della Regione e altri assessori regionali per aver affidato l’incarico di segretario generale della Regione Siciliana ad un soggetto esterno, senza aver valutato le professionalità interne. «In questi giorni – osserva Rizzo – si è appreso che il Dg Bortolan ha individuato “intuitu personae” tre figure dirigenziali in servizio presso le aziende sanitarie da inquadrare nei ruoli dirigenziali del dipartimento Salute, senza far ricorso a trasparenti procedure di mobilità. Francamente a questo punto ci chiediamo se il Dg Bortolan, proprio in funzione di quella particolare e comprovata qualificazione professionale che certamente possiede, conosca bene le regole elementari che disciplinano il pubblico impiego. E ancora, se gli uffici deputati alla gestione del personale della Regione Basilicata siano davvero consapevoli delle responsabilità che si assumono licenziando alcuni atti amministrativi».

«Al sindacato, e la Cisl Medici continuerà a farlo, spetta denunciare le discrasie di un Governo regionale che si ostina a diffondere solo la cultura della discrezionalità, con la conseguente alienazione dei valori legati alla trasparenza e al rispetto delle regole. Riteniamo che non sia più il tempo di accettare che scelte di natura fondamentale per la tenuta della sanità lucana siano esclusivamente assoggettate alla misera logica dell’appartenenza politica. Riguardo alle nomine dei direttori generali, siamo convinti che bisogna fare presto e bisogna procedere con scelte che siano espressione di competenza, ma ancor di più, di etica e di trasparenza. Dia Bardi un tangibile segnale di un reale cambio di passo e proceda con nomine al di sopra di qualsiasi dubbio, libere da ogni gravame di inopportunità e rispettose di quel principio di rotazione delle figure apicali che rappresenta la garanzia di un miglioramento non solo organizzativo ma anche della funzionalità amministrativa di un’azienda sanitaria. Non si facciano più pasticci e si decida subito magari, perché no, garantendo un’alternanza di genere nella guida delle nostre aziende sanitarie».