Vietri di Potenza, ProGeo su allevamento polli: “Le rassicurazioni del sindaco non bastano”
Il comitato: “Auspichiamo che il Sindaco e l’Amministrazione tutta si ravvedano”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del comitato ProGeo di Vietri di Potenza che ribadisce dubbi e preoccupazioni per l’allevamento i polli in contrada Campitelli.
“Non basta. Le rassicurazioni del Sindaco sulla natura “biologica” dell’allevamento di polli che sta per sorgere in Contrada “Campitelli” (a pochi passi da zone SIC e ZPS di Bosco Luceto e Vallone del Tuorno) non sono per niente rassicuranti, infatti, così come ribadito dagli esperti intervenuti nello scorso convegno, non è il metodo di allevamento a scongiurare il rischio per la salute dell’uomo e il pericolo di inquinamento ambientale.
Le perplessità intorno all’allevamento non finiscono qui, infatti, oltre alle questioni scientifiche di salute ambientale, nel corso del convegno, sono emersi seri dubbi sulla legittimità dei provvedimenti autorizzativi che hanno recentemente acconsentito alla costruzione di un capannone (di ben 1600mq) da adibire ad “allevamento polli da carne” di carattere “industriale” nel mezzo di una zona che lo stesso Piano Regolatore Generale del Comune di Vietri di Potenza classifica come “agricola”.
Non si spiega, a tal proposito, l’esclusione del parere regionale della VIncA (Valutazione di Incidenza Ambientale) dall’iter amministrativo, vista proprio la prossimità dell’allevamento a siti di interesse comunitario. La scelta di concentrare il procedimento amministrativo tra i soli enti della Provincia di Potenza e del Comune di Vietri di Potenza è parsa irragionevole agli autorevoli giuristi intervenuti nel convegno che, a maggior ragione, hanno sottolineato come la “VIncA” costituisca uno strumento di garanzia imprescindibile per la protezione ambientale, vista la sua natura preventiva e forza vincolante.
Riteniamo, che così facendo, si stia mettendo a rischio il “principio di completezza” dell’istruttoria amministrativa. Infatti, prima di decidere, la Pubblica Amministrazione è tenuta, per legge, a valutare tutti gli interessi pubblici e privati su cui l’eventuale provvedimento finale potrebbe incidere. Quale miglior strumento a disposizione dell’amministrazione per valutare l’incidenza ambientale di un’opera se non la “VIncA”? È preoccupante il qualunquismo con cui si sta banalizzando una questione giuridica, prima che politica, estremamente seria. Contestiamo con forza le “fantasiose” interpretazioni giuridiche di chi, sopraggiunto nel corso del convegno, ha affermato che la “VIncA” sia una facoltà del privato richiedente, su cui l’Amministrazione non avrebbe alcun potere. A ciò rispondiamo, chiedendo a chi di competenza se, quindi, la tutela ambientale sia una mera facoltà del privato? O è forse la Pubblica Amministrazione a dover garantire, in prima istanza, la protezione “dell’ambiente e della biodiversità nell’interesse delle future generazioni” così come la Costituzione Repubblicana indica all’Art. 9?
Osserviamo con preoccupazione come, intenzionalmente o meno, si stia creando un precedente pericoloso che, in futuro, potrebbe consentire al proliferarsi incontrollato di “capannoni” con identifica finalità. Come se, tra l’altro, non ce ne fossero già altri nella medesima area interessata dal provvedimento. Si è forse, in modo troppo dozzinale, sottovalutato il coefficiente inquinante risultante dalla combinazione di più strutture intensive?
Quindi, non ci resta che prendere atto di un improvviso cambio di direzione dell’Amministrazione. E se, da un lato, per tutti i membri del Comitato la decisione di scendere in campo non è stata priva di tormenti interiori, nel rispetto di una lunga collaborazione politica che ci ha visto partecipare con lealtà e passione al progetto “Vietri Nova”, dall’altro, la Giunta Comunale si è dimostrata troppo sbrigativa nello scansare le legittime istanze politiche rivoltele dai suoi cittadini, prima che elettori o sostenitori.
La scelta dell’Amministrazione, però, non si rivela incoerente ai solo occhi dei suoi elettori, ma anche rispetto alle sue stesse politiche di investimento più recenti. Infatti, non ci spieghiamo come tale “capannone maleodorante” possa essere compatibile con i programmi di turismo sostenibile nell’area del “Vallone del Tuorno” che, perlomeno fino a qualche mese fa, l’Amministrazione millantava. Auspichiamo che il Sindaco e l’Amministrazione tutta si ravvedano, ripristinando la direzione di governo che le è valsa la riconferma solo un anno fa, ritornando ad adempiere agli obblighi presi con il popolo di Vietri, a quella tanto decantata “democrazia partecipata”, a quella risolutezza che ci ha consentito, tutti insieme, di vincere la battaglia del “mega eolico”. Occorre consapevolezza più che frazionismo, confronto e non ostinazione, aprirsi le porte a vicenda e, semmai, chiudere i pollai.
Se, invece, l’intenzione è quella di prendere un’altra strada, allora invitiamo l’Amministrazione ad assumersene la piena responsabilità dinanzi alla cittadinanza. Noi continueremo a restare dalla parte dei nostri principi, senza cambiare corrente né direzione. Noi, la scelta l’abbiamo fatta l’11 giugno 2017, e da allora non abbiamo mai invertito la rotta”. Comitato ProGeo Vietri di Potenza