Automotive: “bene avvio del tavolo, ora renderlo operativo e concreto per sviluppo e occupazione”
Ferdinando Uliano, segretario della Fim Cisl nazionale commenta la riunione di oggi a Roma
Di seguito la dichiarazione di Ferdinando Uliano, segretario della Fim Cisl nazionale sul tavolo automotive che si è riunito oggi a Roma.
Si è tenuto oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, il tavolo automotive tra le Organizzazioni Sindacali, il Gruppo Stellantis, Anfia e i presidenti e rappresentanti delle Regioni, in cui sono presenti impianti produttivi, alla presenza del Ministro Urso e della sottosegretaria Bergamotto.
In apertura il ministro Urso ha dichiarato come dal tavolo dell’automotive odierno, possa rappresentare un punto di svolta per il settore, è la prima volta che mettiamo insieme tutti gli attori della filiera dell’auto. In Italia – ha sottolineato il Ministro – più che in altri paesi europei c’è stata una riduzione della produzione di auto, per questo puntiamo a raggiungere l’obiettivo di 1 mln di veicoli prodotti in Italia, sottolineando però, come oggi la gran parte degli 8 miliardi stanziati (ne restano 6) di incentivi per l’acquisto di nuove auto, sono andati per la maggior parte ad auto prodotte all’estero, va trovato quindi un correttivo. Il Ministro ha anche sottolineato la necessità di sostenere la transizione della significativa e importante filiera della componentistica dell’automotive, che come ha ricordato il presidente dell’Anfia Vavassori, vale oggi l’80% del valore dell’auto. Urso ha poi ricordato come i Ministri dello Sviluppo Economico di Italia, Francia e Germania abbiano sottoscritto un accordo sulle tecnologie abilitanti a metà gennaio e che ci sarà un nuovo incontro a Parigi per definire le strategie per l’autonomia delle tecnologie green in Europa per il settore dell’auto. Il Ministro ha anche annunciato 13 mld di euro su piano transizione industria 5.0 e 2 mld da destinare alla tecnologia green che in parte possono essere utilizzati insieme ai 27 mld del PNNR per la transizione green del settore.
Per quanto riguarda Stellantis, Mele responsabile area Emea del Gruppo, ha dichiarato come gli impegni di Stellantis in Italia sono tutti confermati, come pure l’obiettivo di raggiungere un milione di auto. Ha poi precisato come sia necessario agire sulle normative (euro 7), sostenere l’acquisto delle auto elettriche e sviluppare della rete di ricarica. Ha anche sottolineato la minaccia delle produzioni cinesi relativa ai costi, chiedendo di agire su energia, riduzione dei costi legati alla manodopera e incentivare la formazione professionale. Su Pomigliano ha detto che la “Panda” che verrà prodotta in Serbia non è in contrapposizione con quella attualmente prodotta nel sito campano.
Il Segretario nazionale FIM Ferdinando Uliano ha sottolineato l’importanza di aver finalmente convocato un tavolo di settore con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera dell’auto. “Per affrontare le transizioni in atto nell’automotive è importante indirizzare in maniera precisa gli investimenti. Certo – ha detto Uliano – siamo tutti d’accordo sugli obiettivi di aumento della produzione, ma sia ben chiaro che se parliamo di 1 milione di veicoli, la produzione deve aumentare di un terzo, se si tratta di un milione di auto questo significa oggi raddoppiare la produzione. Per quanto riguarda ciascun sito produttivo, la discussione dovrà riguardare, non tanto l’italianità dei brand Stellantis, quanto, quali e quanti nuovi modelli saranno prodotti nel nostro Paese. Oggi il gruppo è una multinazionale che produce già in Italia marchi come Jeep, Dodge e in futuro anche DS e Opel, se su alcuni stabilimenti abbiamo delle missioni produttive certe come quello di Melfi, su altri siti c’è la necessità di fare un approfondimento e definire nuovi modelli e i tempi di partenza. Per questo a nostro avviso, serve una discussione sulla saturazione degli stabilimenti, sui modelli che in futuro saranno prodotti e su come aumenteranno volumi e investimenti in R&S.
Per quanto riguarda i 6 miliardi rimasti (rispetto agli 8 mld che costituivano il fondo dell’auto), essi devono essere usati non solo per l’acquisto, ma per investire sull’offerta, sull’industria e sulla filiera della componentistica, che altrimenti rischierebbe di abbandonare l’Italia o di avere un forte ridimensionamento.
La discussione aperta oggi dovrà proseguire con la convocazione di tavoli operativi e concreti per creare le condizioni di sviluppo e di crescita dei volumi produttivi e occupazionali, per i stabilimenti Stellantis in Italia e per il settore della componentistica”.
In conclusione il Ministero ha annunciato l’avvio di cinque tavoli di lavoro presidiati dal Ministero rispettivamente: uno sulle produzioni e in particolare su come utilizzare i 6 miliardi di risorse del fondo automotive; un secondo tavolo sulla componentistica, efficientamento produttivo, energia e logistica; un terzo su sviluppo e innovazione del settore; uno sulla componentistica e infine uno su occupazione e formazione. I tavoli verranno convocati già da questo mese.