Droga arrivata dalla Spagna a Potenza, il Gico sequestra 6 chili di hashish e snack alla cannabis: arrestato un 21enne

5 marzo 2024 | 12:42
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Droga arrivata dalla Spagna a Potenza, il Gico sequestra 6 chili di hashish e snack alla cannabis: arrestato un 21enne
La droga sequestrata

L’operazione della Guardia di Finanza coordinata dalle Procure di Genova e Potenza

Lo scorso primo marzo i militari del Gico della Guardia di Finanza di Potenza hanno arrestato il 21enne Michele Labriola ritenuto responsabile della consegna di cinque plichi arrivati dalla Spagna e contenenti rilevanti quantità di droga tra cui diversi panetti di hashish e caramelle, snack e succhi di frutta alla cannabis. L’operazione era scattata il giorno prima quando i finanzieri di Genova, dopo un controllo doganale all’aeroporto avevano avvertito i colleghi di Potenza dell’arrivo dei pacchi sospetti provenienti dalla Spagna.

I militari del Gico di Potenza delegati dalla Procura di Genova e coordinati dalla Procura di Potenza hanno ritardato il sequestro della droga facendo arrivare i plichi ai punti di ritiro stabilito presso alcuni esercizi commerciali del centro di Potenza, il tutto sotto osservazione di finanzieri in borghese.

Al ritiro dei pacchi si è presentato il 21enneche non appena ha prelevato la droga è stato arrestato dalle Fiamme Gialle potentine. Successivamente, sono emersi a suo carico incontrovertibili elementi di prova che il ventunenne avrebbe dovuto prelevare anche i pacchi rimanenti, per poi consegnarli a terze persone dietro corrispettivo.

Sono stati sequestrati in totale, 9 sim telefoniche spagnole, 6 chili di hashish divisi in vari panetti e 7,86 chili di vari prodotti alimentari, aventi quali segni distintivi notissimi marchi nel mondo degli snack, risultati positivi alle analisi preliminari alla cannabis. Tali prodotti alimentari alla Marijuana risultano essere un’assoluta novità nel panorama degli stupefacenti in Basilicata, chiaro segnale della globalizzazione in atto nel mondo degli stupefacenti. Qualora immesso sul mercato, lo stupefacente avrebbe fruttato un profitto illecito non inferiore ai 200.000 euro.

La solidità e il valore del quadro indiziario costruito ha permesso al Gip di convalidare la misura cautelare in atto, disponendo che l’arrestato fosse posto ai domiciliari.

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