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Carabinieri, il maresciallo Donato Palumbo compie 102 anni

18 giugno 2024 | 16:52
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Carabinieri, il maresciallo Donato Palumbo compie 102 anni
Il maresciallo ultracentenario con gli uomini dell'Arma che gli hanno fatto visita

Per l’ultracentenario un dono speciale da parte dell’Arma: la visita del Comandante della Legione Carabinieri “Basilicata”, Giancarlo Scafuri

Nel giorno del suo compleanno, una visita speciale per il Maresciallo Maggiore Aiutante di Campo dei Carabinieri Donato Palumbo che oggi festeggia le sue 102 primavere. Un dono giunto da Roma con una lettera del Comandante Generale recapitato, a nome di tutti i Carabinieri, dal massimo vertice dell’Arma Lucana: il Comandante della Legione Carabinieri “Basilicata”, Generale di Brigata Giancarlo Scafuri. L’alto Ufficiale, accompagnato dal Comandante della Compagnia di Venosa, Maggiore Antonino Di Noia e dal Comandante della locale Stazione, Luogotenente Giulio Cicciomessere, è stato accolto dal collega in congedo con grande trasporto ed emozione. Sentimenti che hanno pervaso tutti i suoi ospiti nei momenti a seguire: un vero e proprio crocevia di esperienze, ricordi ed emozioni per chi come lui nasceva proprio a Palazzo San Gervasio il 18 giugno di centodue anni fa.

Arruolatosi nei Granatieri di Sardegna a 19 anni e poi transitato nell’Arma dei Carabinieri il 15 marzo 1943, ha partecipato all’ultimo conflitto mondiale, nella campagna di Grecia, ove ha sperimentato la prigionia e la deportazione nel campo di Melseburg in Germania. Rientrato in Italia nel 1945, venne assegnato al Comando Legione Carabinieri Bari ove è stato impiegato fino al 1964, data in cui si è trasferito a Roma per ricoprire delicati incarichi presso il Senato della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Congedatosi nel 1984, ha fatto ritorno nella sua Palazzo San Gervasio, senza mai smettere di sentirsi “Carabiniere”.

“Incontrarlo è stato un privilegio”, ha dichiarato il Generale Scafuri, perché dalla sua voce si possono udire i racconti di chi la storia l’ha vissuta in prima persona e, nella famiglia dell’Arma, l’ha anche scritta. Testimone di intramontabili valori ai quali tutt’oggi si ispira l’intera Istituzione e che Donato incarna nel suo essere “Carabiniere per sempre”.