Crisi idrica, agricoltori di Lavello: vorremmo ringraziare gli artefici della catastrofe
“Autorizzare, tramite l’accettazione delle prenotazioni irrigue, l’irrigazione di una superficie molto superiore alla disponibilità idrica è da scellerati più che incompetenti”
Il mondo agricolo di Lavello è in preda ad una crisi imprevista, dalle scarse produzioni cerealicole ed il basso prezzo di mercato delle stesse, si passa ora alla mancanza di acqua per le produzioni ortofrutticole. Si è pensato, da parte di chi aveva il diritto/dovere, di far irrigare circa 2.000 ettari di pomodori, ortaggi e produzioni foraggere con una portata di circa l/s 700. Questa era prevedibilmente solo una pura utopia. A denunciarlo, in una nota, il Coordinamento agricoltori lucani (Cal).
Purtroppo,-prosegue il Cal- l’irresponsabilità di chi aveva il compito e il dovere di programmare la gestione della risorsa idrica e di conseguenza dare le necessarie direttive prima dell’inizio della stagione irrigua, ci ha condotti inevitabilmente alla situazione attuale. Autorizzare, tramite l’accettazione delle prenotazioni irrigue, l’irrigazione di una superficie molto superiore alla disponibilità idrica è da scellerati più che incompetenti .
Ad oggi, le previsioni sui raccolti sono inquietanti, sia sotto l’aspetto qualitativo che quello quantitativo e pochissime saranno le imprese agricole e collegate in grado di riprendersi. Se la crisi non sarà totale, bisognerà dare unicamente merito alla grande capacità imprenditoriale degli operatori agricoli, che hanno utilizzato, a proprie spese ed ottimizzandole, le poche risorse idriche disponibili. Quindi, se alle difficoltà del polo industriale di San Nicola di Melfi si somma anche questo, sarà necessario prepararsi ad affrontare un disastro socio-economico di portate difficilmente immaginabili. Causando, inevitabilmente, ripercussioni gravissime su tutta la comunità lavellese e di gran parte della zona nord della Nostra Regione. In conclusione, l’intero comparto agricolo lucano e non solo, avrebbe grande piacere nel conoscere per ringraziare sentitamente, gli artefici di questa catastrofe”.