Basilicata. L’espansione della sindrome lucanica

3 settembre 2024 | 12:01
Share0
Basilicata. L’espansione della sindrome lucanica

In questa estate 2024 di moda il menù lucanista: trionfo di banalità su crema di retorica con spruzzatina di piccante ipocrisia, cocktail di presunzioni con mezza dose di chiacchiere refrigerate, facce toast con uova di pavone

Il lucanismo, o sindrome lucanica, è una forma di eccitazione mentale ingiustificata che colpisce alcuni abitanti della Basilicata. Il paziente non si rende conto dell’illusione ottica che deforma il suo sguardo e non è pienamente consapevole della realtà che percepisce. Tutto quanto è piccolo, mediocre, banale si trasforma in grandeur, in alta cultura, in eventi di straordinaria portata. Tutto va bene, tutto funziona, tutto è bellissimo. La mente, colpita da un fenomeno suburrico per causa di un’alterazione percettiva, produce serotonina in gran quantità anche in assenza della luce naturale. Insomma, la sindrome lucanica è una forma di mediocrità inconsapevole. Il mediocre non sa di esserlo e si percepisce quale forma vivente superiore in una realtà deformata. Lui è il migliore, lei è la stella più brillante del firmamento. E chi lo ha deciso? Gli altri lucanisti, naturalmente.

Le persone colpite da lucanismo si aiutano tra loro, si elogiano a vicenda, si premiano l’uno con l’altro, alimentando i circuiti di coltivazione della sindrome. Il lucanismo è una sindrome che si diffonde anche attraverso il gioco al ribasso. L’imperatore Giulio Valerio Maggioriano, uno che il suo ruolo lo esercitava sul serio e per bene, fu deposto e costretto a ritirarsi a vita privata. Al suo posto nel 461  fu incoronato il lucano Libio Severo Serpenzio che regnò – si fa per dire-  quattro anni, durante i quali assunse il ruolo di zerbino dell’aristocrazia italica. Ecco, il lucanista di solito è l’uomo adatto per le faccende dei burattinai perché assomiglia molto al corregionale Libio Severo che, pare, morì avvelenato: vivere religiosamente e servire il potente che ti ha nominato. La persona più brava, più competente, più affidabile, viene costretta a ritirarsi a vita privata o ad andare via da questa terra. Al suo posto arriva sempre un altro che diventa il migliore grazie al fatto che non c’è più nessuno. Insomma, costretto alla fuga un Maggioriano c’è sempre un Libio Severo pronto all’uso.

Questa estate 2024 la Basilicata appare particolarmente dominata dalla sindrome lucanica più che in altre stagioni e più che negli anni scorsi. Strane nomine alla Regione e strane manifestazioni estive in cui viene servito un menù tipico lucanico: trionfo di banalità su crema di vacua retorica con spruzzatina di piccante ipocrisia, cocktail di presunzioni con mezza dose di chiacchiere refrigerate, facce toast con uova di pavone. Tutto a carico di Pantalone.

©Riproduzione riservata