Basilicata. Il nuovo capitolo del romanzo sul malaffare
Dai “fantastici quattro” ai golosi di biscotti. Dal politico esibizionista alla motozappa nell’autorimessa
Sono tornato con la fantasia a scrivere il brogliaccio del capitolo di un altro romanzo che si aggiunge a quelli già pubblicati. Tra i vicoli di alcuni paesi mi imbatto come al solito tra appalti e strani ribassi. Mi affaccio in alcuni uffici e trovo l’elenco delle solite ditte vincitrici di gare, sempre loro, con ribassi ridicoli. Persino il nipote di un assessore comunale mi sussurra nell’orecchio che “se vuoi lavorare devi pagare i biscotti.” Per dargli credito bisogna avere una grande immaginazione capace di trasformare la fantasia in un quadro realistico. Ma non ne sono capace. Così come non sono capace di credere che esistano davvero i “fantastici quattro” ben piazzati in uffici strategici nella città Capoluogo. I “fantastici quattro” nel mio romanzo sono alti dirigenti immaginari di uffici regionali e sub regionali professionisti del magheggio intorno ad appalti e sub appalti, golosi di biscotti. La stessa golosità la trovo negli uffici tecnici, e non solo, di alcuni Comuni immaginari della zona.
Incontro un piccolo politico locale che con entusiasmo mi mostra case, moto, auto costose e vestiti firmati. Come per dire “da queste parti non siamo poi così poveri”. Il lato formidabile di questa circostanza è che il politico entusiasta di mostrare i gioielli del proprio “sudore”, non ha un mestiere. Ci vuole fantasia per credere che queste esibizioni siano vere. Mi addentro tra le delibere di aggiudicazione di appalti piccoli e grandi e tocco con mano la generosità delle solite ditte: ribassi tra lo 0,5 e il 3,5%. Sfoglio gli archivi e scopro che un tempo i ribassi erano molto più alti. E che volete, anche da queste parti le cose cambiano in meglio, per i golosi e per i fornitori di biscotti, soprattutto.
Viaggiando di notte da quelle parti incontro automezzi che scaricano porcherie nel fiume e direttamente nei pozzetti delle fogne: un autista mi dice che si tratta di acqua purissima e soverchia che va smaltita restituendola al fiume da cui è stata prelevata erroneamente in abbondanza. Che meraviglia! Finalmente un soffio di bontà.
Proseguo e mi imbatto davanti a un garage, leggo una targa: “rimessa N.C.C. licenza n. 2”. Deve essere la rimessa in cui la ditta che ha ottenuto la licenza custodisce le auto destinate al servizio di noleggio con conducente. La fantasia, però, mi dà la chiave per aprire quella saracinesca. E’ buio ma vedo chiaramente un motorino, una motozappa e qualche cianfrusaglia. Tra l’altro “l’auto rimessa” forse a malapena riesce a contenere un’automobile che però non c’è. E se non togli la motozappa e qualche altro ingombro, l’auto non entra nemmeno a malapena. Che meraviglia! La fantasia ti porta dappertutto.
Come si chiuderà questo capitolo? E’ ancora un brogliaccio, la fantasia non so a quale conclusione mi condurrà. Vorrei concluderlo con un finale fiabesco. Farei arrivare in quei luoghi una fata incontrata nel sogno. Le chiederei di usare la sua bacchetta magica, ma ancora non so per fare cosa. Niente panico, tanto il capitolo non è chiuso.