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Carlo Calenda è un ‘pericolo’ per la democrazia?

18 maggio 2025 | 14:24
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Carlo Calenda è un ‘pericolo’ per la democrazia?
Carlo Calenda

Giustino Fortunato disse che il fascismo non fu dovuto dallo squadrismo, ma dalla pochezza della classe dirigente

Nel discorso del suo secondo insediamento alla Presidenza della Repubblica Mattarella affermò: “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico.” Ponendo nei fatti il tema delle interferenze straniere nella vita pubblica italiana. Parlando di ‘potentati economici’ nessuno, o almeno io, ha pensato si riferisse alla Russia che è potenza militare non economica. Non ha mai chiarito a chi pensasse.

Per un Paese come l’Italia, diventata unita grazie alla ingerenze della Corona inglese e della Francia, le ingerenze vere o presunte sono nella norma: gli italiani le vogliono e senza non saprebbero vivere. Basta vedere il costante appello a ratificare il MES da parte dei cosiddetti centristi e del PD.

Proposta di legge Scudo democratico

In ogni caso il prode Carlo Calenda ha presentato unaproposta di legge in merito in discussione in commissione al senato. Vi consiglio di leggerla, ma non ridete perché Calenda è tutt’altro che una macchietta, è pericoloso per la democrazia. Quindi prendiamola sul serio a partire dal lavoro improbo di definire chi sono gli ‘stranieri’.

Chi è lo straniero

La UE non è uno Stato Federale, non ha una costituzione ed è formata da 27 paesi, di cui 19 condividono l’euro. Viene retta da una serie di trattati ma nessuno ha superato la Costituzione che rimane pienamente in vigore. Quindi tutti i 27 paesi, ancorché amici, sono stranieri.

Così straniero è Israele, che non fa neanche parte della UE. Si è parlato molto di Elon Musk e delle sue ingerenze con le dichiarazioni a favore di telecamere per Giorgia Meloni e per l’AfD.

Io ricordo i sorrisetti tra Merkel e Sarkozy del 2011 che, insieme alla lettera di Draghi del 5 agosto da governatore BCE, determinarono la caduta del governo Berlusconi. La lettera recitava, inter alias, “… che tutte le azioni elencate siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011”. Ricordo anche che il Governo Italiano ha affidato proprio a società israeliane la nostra Cybersecurity.

L’assedio al Parlamentarismo

Mi piace anche ricordare che l’art. 1 della Costituzione recita che la sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso i propri eletti al Parlamento che ha il potere legislativo. Il Governo ha il potere esecutivo e la Magistratura quello giudiziario.

Quindi un organismo autocratico estero, ancorché riconosciuto dai trattati, la BCE dettava al Parlamento le misure da adottare per fronteggiare la crisi ricorrendo ai decreti legge. L’abuso di questi, come sottolineato da più presidenti della Repubblica, annullano la distinzione tra il potere Esecutivo e Legislativo, che però sono ormai prassi, non più contestata, di tutti i governi.

La crisi c.d. dei “debiti sovrani”, che riguardò alcuni paesi additati con disprezzo alla pubblica opinione come PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), fu in realtà generata dall’Alta finanza con la diffusione di titoli speculativo come i subprime ed ebbe l’apice con il fallimento di Lehman Brothers.

La crisi investì le banche francesi e tedesche che avevano prestato soldi alla Grecia nella convinzione che ci fosse una solidarietà europea implicita nella moneta comune. Le banche italiane non erano esposte ma la incapacità della Grecia di far fronte ai propri debiti accelerò le crisi bancaria e a pagare fu il sistema del welfare italiano e i diritti dei lavoratori conculcati con le azioni indicate da Draghi e attuate da Monti e, ancora di più, fu pagata dai greci il cui parlamento fu esautorato e costretto a scrivere le leggi sotto dettatura della Troika, formata da BCE, FMI e MES.

Il MES diventò lo strumento operativo dell’Europa per ridurre i parlamenti a ‘votifici’ di ratifica non della volontà popolare ma delle burocrazie europee. L’aggravante è che in Italia, come in Grecia, le manovre imposte da BCE e MES hanno aggravato i conti e il debito.

Le interferenze della UE

Ci furono quindi non solo potenti interferenze straniere ma si è di fatto cannoneggiato il parlamentarismo, fulcro della nostra democrazia. A chi afferma che la crisi imponeva misure urgenti anche per rispettare i trattati UE occorre con pazienza spiegare che la Costituzione non prevede deroghe alla democrazia parlamentare, che ci sono vari modi per fronteggiare una crisi e rispettare i trattati e chi deve scegliere tra i diversi modi era il Parlamento e non Draghi governatore della BCE, che non si firmano trattati come il fiscal compact impossibile da rispettare e, dulcis in fundo, oltre al danno la beffa poiché le misure imposte hanno aggravato la situazione economica, finanziaria e sociale del Paese invece di sanarla.

Nel 2017 il popolo si espresse con chiarezza votando contro le politiche disastrose dei governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni fatte in ossequio della missiva di Draghi del 2011. A inizio 2021 questa volontà popolare fu ribaltata con il governo Draghi che, nel bene e nel male, rappresenta tutto ciò che il popolo aveva bocciato.

Riguardo alla Cybersecurity e alle possibili ingerenze straniere mi piacerebbe sapere quali misure abbia preso il Governo per essere certi che il Mossad non spii tutti i governanti e magari li ricatti e ne condizioni l’operato.

Il bavaglio alla stampa libera 

Torniamo alla proposta Calenda. Questa prevede che tutte le piattaforme informative, comprese testate giornalistiche e social network, si dotino di un comitato di esperti estratti a sorte da un albo di professionisti che avranno potere di bloccare e segnalare utenti e giornalisti ingannevoli o proditori. Non è chiaro chi nomina e come vengono scelti questi titolari del ‘Verbo’.

Parafrasando Ernesto Rossi se Putin dicesse che piove, e in effetti piove, un giornalista, o un utente dei social, che dicesse ‘ha ragione Putin’ andrebbe segnalato, bannato o crocefisso? Si potrebbe ritenere che il solo citare uno statista straniero potrebbe essere considerata ingerenza? Certamente non avrebbero timori gli ‘scrittori salariati’ che da decenni oramai più che fare i giornalisti fanno da megafono al sistema di potere reale, non politico, italiano. C’è un però!

Il potere Giudicante

Se dobbiamo invece dirci la verità la legge di proposta da Calenda introduce censure di stampo fascista volta a cancellare per legge partiti e opinioni divergenti con quelle dominanti. D’altronde Calenda è quello che vuole cancellare il M5S, che considera i suoi elettori analfabeti funzionali, che vorrebbe limitare il suffragio universale. Insomma un fascista nell’animo che pensa di poter ottenere i voti per decreto legge. Ma o si cancellano le elezioni o, come in Romania, gli elettori si ribellano. Togliatti non volle mettere furi legge il MSI dicendo: “non si possono mettere milioni di elettori fuori legge”.  Ma Togliatti non era un pirla.

Occorre che sodali di ZTL di Calenda si rassegnino: o si cambia la Costituzione o la sovranità appartiene al Popolo e non alle élite economiche, finanziarie, sedicenti intellettuali o alle burocrazie europee.

Tra l’altro, almeno formalmente, l’Italia non è in guerra con la Russia e quindi qualsiasi legge andrebbe applicata in modo omogeneo a Germania, Francia, USA e anche Russia e a costituzione invariata al potere Giudicante spetta verificare l’applicazione della legge.

Insomma come potrebbe una legge non considerare ingerenza la lettera di Draghi come governatore BCE? Oppure i sorrisi di Merkel e Sarkozy andrebbero valutati in modo diverso da quelli di Musk? E Lilly Gruber al primo panegirico a Macron che avversa il nostro governo andrebbe mandata dinanzi a un plotone di esecuzione?

Qualsiasi legge contro le ingerenza straniere finirebbe per mettere sotto accusa i comportamenti delle Istituzioni italiane ed europee passati e che è fin troppo facile prevedere in futuro.

Il pericolo fascista

Lilly Gruber quotidie lancia l’allarme del pericolo fascista e di ingerenze straniere. Ha ragione. Questi pericoli ci sono ma non nella direzione da lei ipotizzata. Ma la stampa di sistema, intendo in particolare del gruppo GEDI e Cairo, che di fronte a quello ho appena ricordato non si è mai espressa a difesa del parlamentarismo anzi lo ha stimolato denigrando la difesa degli interessi legittimi dei ceti più deboli a ‘populismo’ come può risultare credibile? E come si può accusare la destra di essere un pericolo per la democrazia se si è muti di fronte al tentativo di Calenda di mettere il bavaglio alla stampa e non individuarlo chiaramente come pericolo per la democrazia? Giustino Fortunato disse che il fascismo non fu dovuto dallo squadrismo, ma dalla pochezza della classe dirigente.