Il nuovo Papa e il ‘Conclave laico’

Del primo discorso di Leone XIV la parola che ci è rimasta in testa è Pace. Ha parlato solo di questo dinanzi ad una folla speranzosa e festante. Nel mentre si riuniva il Consiglio Superiore di Difesa convocato con comico tempismo da Mattarella
Habemus Papam! E ancora una volta siamo costretti a inchinarci dinanzi alla capacità di sorprendere della Chiesa Cattolica. E ancora una volta ci rendiamo conto della pochezza del resto del mondo che ci circonda. Del primo discorso di Papa Leone XIV la parola che ci è rimasta in testa è Pace. Ha parlato solo di questo dinanzi ad una folla speranzosa e festante. Nel mentre si riuniva il Consiglio Superiore di Difesa convocato con tempismo da comica finale da Mattarella.
Una sorta di ‘Conclave laico’ dove è presente il Governo che aggiorna il Capo dello Stato in materia di sicurezza e difesa. Tutte persone che non sono mai state in grado di dire parole chiare di fronte al genocidio in atto a Gaza ad opera degli israeliani, che non hanno mai saputo, o voluto, ragionare su come far finire una guerra tutta interna all’Europa ma che sanno solo parlare di riarmo e di come alimentare un conflitto privo di prospettive.
Riarmo giustificato dal timore di una invasione dei russi all’Europa Unita. Cosa che agita le preoccupazioni della stampa ZTL a Ursula e a tutti i guerrafondai ma che fa sorridere tutte le persone di buon senso vedendo le difficoltà di Putin di chiudere la partita con l’Ucraina rimanendo impantanato in un sanguinoso conflitto.
A tutti, tranne che a loro, pare poco credibile che la Russia abbia la forza reale di tentare nuove conquiste. E quindi? La fine della globalizzazione e il fatto che a causa delle sanzioni alla Russia siamo costretti a importare gas a prezzi ennupli dagli USA hanno messo fine all’epoca delle vacche grasse garantite proprio dal gas di Putin, prima servito e riverito.
Ma si sa i ricchi hanno bisogno di fare nuovi profitti e poi ci sono i lavoratori tedeschi che se non sono messi in condizione di fare la vacanze a Rimini è capace che votino l’AFD. Quindi il riarmo e la guerra sono indispensabili. Ovviamente al popolo bue va raccontata la favoletta della difesa dei valori occidentali incarnati nella UE.
A me, per dirla in breve e con parole mie, questa UE ha stufato e inizia anche a farmi abbastanza schifo. Ha fatto pagare la crisi dei sub prime, nata nel mondo della finanza speculativa, al ceto medio demolendo gran parte del sistema di welfare, fa pagare tasse ridicole ai ricchi nei paradisi fiscali europei al 9% per profitti mega miliardari mentre la tassazione minima in Italia è 23% per redditi miseri, ha massacrato la Grecia, alla faccia dei valori, e senza armi ma solo grazie ai piani lungimiranti della Troika capitanata da Draghi. Grida al pericolo fascista e contro i regimi totalitari ma pretende che i parlamenti, fulcro delle democrazie appunto parlamentari, siano ridotti ad un votificio di decisioni prese dalle burocrazie di Bruxelles. Ma soprattutto questa squallida UE è muta, vergognosamente e intollerabilmente muta sul genocidio a Gaza ad opera degli israeliani.
Ovviamente la stampa di sistema, di proprietà dei beneficiari dei ‘valori occidentali’, fa propaganda a tutto ciò. Qualche sera fa Formigli ha annunciato ‘una sconvolgente inchiesta sul rapporto tra la politica e il mercato delle armi’. Ho visto la puntata. Mi aspettavo di vedere un servizio che mettesse in chiaro i rapporti lobbistici di Israele con la UE, Picierno, o con Guerini e con la Sinistra per Israele di Piero Fassino o una denuncia sulle armi vendute o sul supporto militare e logistico della UE a Netanyahu e invece la grande inchiesta si riduce a qualche ex parlamentare del M5S di ultima fila che per sbarcare il lunario offre servizi per le società che producono armi. Giusto per far passare il messaggio che i 5S sono dei ‘pacifinti’ e a maramaldeggiare su D’Alema, che ormai non conta più un belin. Ma che senso ha? Formigli ci fa così fessi da bere questa propaganda così becera?
Ovviamente tutta questa pletora di ipocriti si è stracciata le vesti per la morte di Papa Francesco, dimenticando come lo avevano isolato e criticato. La stessa pletora che ora si affanna a santificare a favore di telecamere il nuovo Papa, ma vedrete che appena spente torneranno ai loro soliti giochetti.
Splendida l’immagine della folla sorridente e festante ad applaudire questo Prevost, che in alcuni dialetti italiani significa prevosto, una sorta di super parroco, che ha un volto intelligente e un sorriso buono e che ha scelto il nome di un grande riformatore che ha scritto la dottrina sociale della Chiesa nell’enciclica Rerum Novarum.
A questa immagine si contrappone quella velocemente passata in tv della riunione del Consiglio Superiore della Difesa. Un club di guerrafondai, al chiuso di una stanza con arredi pregiati e cupi da sempre muti dinanzi al genocidio e ansiosi rilanciare il business delle armi e che finirà per riarmare la Germania che presto, continuando così, andrà in mano all’AFD mettendoci tutti in guai seri.
Ne so poco di questo nuovo Papa. Ma la scelta del nome, il sorriso e le parole usate mi hanno conquistato. Se l’istinto non mi ha ingannato sarà un grande Papa. Un gigante in mezzo a vili mezze tacche.