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Indotto Melfi: “Cassa integrazione a zero ore. Così si muore”

22 maggio 2025 | 17:28
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Indotto Melfi: “Cassa integrazione a zero ore. Così si muore”
Lavoratori Lgs (foto di repertorio)

I sogni spezzati di un operaio Lgs (Indotto Stellantis), che racconta in che modo la favola del job act si sia andata spegnendo negli anni. “Non vedo futuro, per pochi mesi siamo ancora legati all’azienda. E poi?”

“Attualmente, precisamente da marzo 2025, prendiamo una Cassa integrazione a zero ore, e siamo ancora legati per qualche mese alla stessa azienda. Ma non va bene, pochi soldi e non riusciamo neanche a sopravvivere”. Inizia così il racconto di un operaio della Lgs, settore logistica, che orbita intorno alla Stellantis di Melfi. E’ l’universo sconfinato dei subappalti. La Lgs è in subappalto alla Sit Rail. “Attualmente non abbiamo più una postazione perché le postazioni sono poche e quelle poche rimaste sono in mano alla Sit Rail, e da qualche giorno pare che non lavorano più e sono a rischio chiusura anche loro”, precisa. Dalla padella alla brace, in sintesi.

Ma ecco la storia aziendale. “Prima, nel 2014, lavoravamo con una cooperativa, poi è fallita la cooperativa e siamo andati con la Business logistic, poi è fallita anche quella e ci siamo trovati all’interno della napoletana Lgs, o ora anche questa parabola discendente è a fine corsa”. E ci si ritrova quindi, dal sequenziare i pezzi per Stellantis, a rimanere a casa agganciati al filo della speranza. E di un telefono che non squilla più. “Rientriamo nell’area di crisi complessa, tra un po’ dovremo iniziare a fare corsi di formazione, in attesa che nuove aziende investano a Melfi”. Eppure, anche questa parabola discendente ha vissuto una sua età dell’oro. “All’inzio – ricorda l’operaio della Logistica – c’era tanto di quel lavoro che oltre ai 70 che eravamo noi, spesso si ricorreva al lavoro interinale, si prendeva, tramite agenzia, altra manodopera. Era a ciclo continuo, ci fermavamo solo la domenica mattina”. Ma poi è arrivata lentamente la crisi, acuita prima dal covid, poi dalla discesa sul mercato di Renegade e 500x e infine dalla scelta della multinazionale di puntare a Melfi solo sull’elettrico.”E’ chiaro che con l’elettrico le lavorazioni da fare sono molto meno, viene meno la parte meccanica e i primi a saltare siamo stati noi dell’Indotto perché troppo e unicamente legati a Stellantis”.

Un giocattolo che si è rotto, quindi, in molti frantumi, lasciando poche speranze alle maestranze di serie b, quelle dell’Indotto, che non hanno potuto neanche contare sugli incentivi all’esodo, come accade per gli assunti diretti della multinazionale. Inoltre, le lavorazioni, seppur in misura minore, sono state tutte internalizzate dentro l’azienda madre, altra beffa per questi lavoratori di ‘serie b’. “E’ chiaro che oggi il nostro destino – ragiona ad alta voce il lavoratore – è legato a nuovi Gruppi che vogliano investire qui, ma chi ci viene, di questi tempi, a investire a Melfi, viste le delocalizzazioni in corso verso Paesi dove il costo del lavoro è più basso?”. E così i lavoratori di Lgs, della Logistica e dell’Indotto, vivono di poca speranza. E frustrazione. “Con una Cassa a zero ore la paga diventa sempre più bassa, abbiamo mutui, bollette, famiglie”. Già, perchè quella generazione entrata col job act, oltre 10 anni fa, nel frattempo ha messo su famiglia. “Viviamo sospesi, chi può si fa assistere dalla famiglia, chi no si arrangia”. E mentre istituzioni e sindacati si danno appuntamento a tavoli mensili, annunciando sempre roboanti novità, il presente è ciò che resta, tra un mese in Cassa a zero ore, e l’altro. Un conto alla rovescia che pesa come una mannaia sul futuro di centinaia di famiglie. “Il futuro? Non so come vederlo, anzi, non lo vedo affatto”, taglia corto l’operaio. Profonda incertezza, sacrifici. E valigia pronta. Verso altri lidi, altre possibili destinazioni. E mentre ci salutiamo trattiene a stento le lacrime, il lavoratore della morente Lgs con cui abbiamo a lungo conversato.