La postazione del 118 torni nell’area industriale della Val d’Agri
La Uilm Basilicata chiede di rispettare gli accordi regionali
Questa mattina, nella sala consiliare di Villa d’Agri (Marsicovetere), si è tenuto un incontro tra i sindaci del territorio e i vertici aziendali dell’Asp, per discutere della postazione del 118, trasferita dal cuore dell’area industriale della Val d’Agri al Comune di Viggiano. Un’area in cui ogni giorno operano migliaia di lavoratori.
Una decisione che,-fa sapere la Uilm in una nota- per quanto ci riguarda, è apparsa da subito totalmente fuori luogo, perché peggiora le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori dell’area industriale, anziché migliorarle. Come Uilm Basilicata, da tempo denunciamo non solo lo spostamento, ma la vera e propria cancellazione di un presidio sanitario fondamentale, in un contesto ad alta concentrazione produttiva e a rischio industriale. Abbiamo ribadito più volte, anche all’ultimo Tavolo della Trasparenza, la necessità di rispettare quanto previsto dagli accordi regionali: il 118 deve tornare all’interno dell’area industriale dell’indotto Eni.
Ci aspettavamo-prosegue il sindacato- una convocazione in Regione Basilicata, come promesso, e riteniamo che la giornata di oggi – pur in assenza delle organizzazioni sindacali – possa rappresentare un passo in avanti. Tuttavia, non possiamo più essere esclusi da un processo decisionale che riguarda direttamente la tutela dei lavoratori. Chiediamo con forza alla politica, ai sindaci e a tutte le istituzioni coinvolte una sola cosa: il rispetto degli accordi regionali. Non ci interessano le spartizioni territoriali, le logiche di potere o le rivalità tra comuni. L’unico interesse che ci guida è la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Mentre in tutta Italia si discute di sicurezza e si rilancia lo slogan “Zero morti sul lavoro”, in Basilicata ci si divide sull’unico presidio sanitario a tutela di chi lavora. Questo è inaccettabile. Per questo chiediamo tempi certi e una decisione rapida: la postazione del 118 deve tornare dove era e dove deve essere all’interno dell’area industriale della Val d’Agri. Al tempo stesso, crediamo sia necessario aprire una riflessione più ampia e strutturata sul futuro del presidio sanitario del territorio. Dalla discussione attorno alla postazione del 118, dovrebbe emergere un confronto serio e condiviso sulla valorizzazione e sul potenziamento dell’ospedale di Villa d’Agri, che dovrebbe diventare un punto di riferimento reale per la salute e la sicurezza non solo dei lavoratori, ma di tutte le comunità della Val d’Agri.
Questo -conclude la Uilm-è lo sforzo comune che dobbiamo mettere in campo: organizzazioni sindacali, cittadini, istituzioni e politica, insieme, per rilanciare un presidio sanitario che abbia le risorse, le professionalità e la visione necessarie per garantire il diritto alla salute per tutti. E certamente non per continuare a litigare su dove collocare il 118.