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Naufraga il Centro droni a Stigliano, Total ci ripensa

8 maggio 2025 | 15:35
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Naufraga il Centro droni a Stigliano, Total ci ripensa
Centro Olio Total Corleto Perticara

L’annuncio della multinazionale al Tavolo della Trasparenza in Regione. Sindacati: decisione inaccettabile

Naufraga il progetto di realizzazione di un centro di eccellenza droni a Stigliano. L’annuncio è stato dato dalla stessa Total durante la riunione del Tavolo della trasparenza tenutosi oggi, 8 maggio, alla Regione Basilicata. Alla base della decisione ci sarebbe il venir meno del partner privato. Il problema sarebbe nato dopo la stesura del business plan: l’iniziativa non sarebbe redditizia”

E non si è fatta attendere la reazione dei sindacati. Per la Uil, infatti, “la decisione di Total di cancellare il progetto Droni è inaccettabile. Dopo oltre cinque anni di discussioni, annunci e impegni, oggi ci troviamo davanti a una bocciatura che rappresenta un duro colpo per il territorio, per i lavoratori e per chi ha creduto nella possibilità di costruire un percorso serio di diversificazione e sviluppo sostenibile. Non è più tollerabile che i grandi gruppi industriali possano giocare sulla pelle della Basilicata, annunciando e poi dismettendo progetti strategici come se fossimo una terra senza diritti e senza voce.

La Uil Basilicata dice “basta agli spot e ai tavoli inconcludenti. La conclusione del Tavolo Trasparenza di oggi perché Total presenti un progetto alternativo ai droni per confermare posti di lavoro e sviluppo dei territori interessati all’estrazione di petrolio è l’occasione per tenere un confronto urgente con il Presidente della Regione Vito Bardi, come abbiamo chiesto da tempo. La discussione sui progetti non oil deve diventare prioritaria. La Basilicata ha bisogno di un Piano regionale per il dopo petrolio che metta al centro: il lavoro stabile e di qualità, la valorizzazione delle competenze locali, la vera transizione energetica e produttiva.

Serve un cambio di passo immediato: -dice il sindacato-è ora di costruire una nuova stagione di relazioni industriali, basata su impegni chiari, verificabili e sanzionabili. La Basilicata ha già dato abbastanza. Non possiamo più assistere a teatrini che lasciano solo macerie e delusione. Non ci accontenteremo di parole di circostanza. Pretendiamo certezze, tempi e risorse. Il tempo degli alibi e delle attese è finito. Non vogliamo più assistere a giornate come queste, dove il futuro della Basilicata viene cancellato con un colpo di spugna.

Per la Cgil “È inaccettabile il comportamento assunto da Total, che ha comunicato oggi all’incontro con i sindacati e l’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata che il progetto industriale “Droni”, che prevedeva la realizzazione di un nuovo impianto produttivo a Stigliano, con entrata in funzione nei primi mesi del 2026, non si farà. Un tassello strategico per la creazione di una nuova filiera industriale in Basilicata in vista di un futuro di uscita dalla dipendenza dal petrolio, con un impatto positivo sull’occupazione e sulla formazione di nuove competenze. L’ennesimo smacco verso la Basilicata, già depredata dalle multinazionali che continuano a dettare leggi laddove lo Stato è completamente assente”. Lo denunciano il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega e il segretario della Cgil di Potenza, Emanuele De Nicola, che hanno partecipato all’incontro di oggi a Potenza.

“L’ennesima conferma – continuano – di quanto come Cgil denunciamo da tempo rispetto ai ritardi dei progetti no oil e della riconversione industriale verso la transizione energetica. È inaccettabile anche il ruolo del governo centrale, che continua a non tenere conto del contributo energetico dell’8% che la Basilicata dà al paese, ottenendo in cambio solo una depredazione del territorio. Purtroppo la desertificazione industriale della nostra regione prosegue, prefigurando uno scenario che dobbiamo assolutamente scongiurare. Dopo Stellantis, non possiamo perdere un altro importante sito produttivo per l’economia lucana, al netto della non più prorogabile attuazione degli interventi a favore di un futuro industriale sostenibile. Si tratta di rendere concreti gli impegni assunti da Eni e Total per le compensazioni ambientali in termini di utilizzo delle royalties e delle tecnologie più innovative per realizzare per tempo la transizione energetica da qui ai prossimi quindici anni. Il tutto salvaguardando l’occupazione e l’intero tessuto economico e sociale non solo delle aree interessate ma di tutta la Basilicata.
Le scelte vanno fatte ora. Chiediamo -concludono Mega e De Nicola – che la Regione Basilicata apra con urgenza un tavolo con il governo nazionale affinché fermi questo scellerato disegno di depredazione della Basilicata, in difesa del territorio e dell’occupazione. Total rispetti il patto di sito che ha concesso alla multinazionale di estrarre in Basilicata e che prevede progetti no oil per la transizione e l’occupazione. Come Cgil non staremo a guardare”.