Stellantis Melfi, annunciati 500 nuovi incentivi all’esodo

7 maggio 2025 | 15:57
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Stellantis Melfi, annunciati 500 nuovi incentivi all’esodo

Fiom Cgil: Firmeremo solo a condizione che sia garantito un turn over, lo stabilimento è a rischio svuotamento nonostante la promessa di nuove produzioni rispetto alle quali chiediamo un preciso cronoprogramma

La Fiom Cgil Basilicata ha incontrato oggi i dirigenti dello stabilimento Stellantis di Melfi per fare il punto sulla situazione occupazionale e produttiva. A fronte della dichiarazione da parte dell’azienda di ulteriori 500 uscite incentivate e di 250 lavoratori in prestito presso altri stabilimenti, la Fiom Cgil ha chiesto a Stellantis garanzie sul turn over dei lavoratori.

“La Fiom Cgil – ha detto la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita – firmerà accordi su uscite incentivate esclusivamente a fronte di un chiaro progetto di ricambio generazionale, ciò affinché lo stabilimento non venga ulteriormente svuotato e perché venga garantita la produzione e la sicurezza sulle linee. Abbiamo ulteriormente rivendicato la richiesta di una integrazione salariale a fronte del crescente ricorso alla cassa integrazione. Serve equità nella turnazione e un miglioramento generale delle condizioni di salario e di lavoro. Con queste prossime uscite la forza lavoro nello stabilimento si riduce ulteriormente, passando da 5361 dipendenti a 4861: il rischio quindi di uno svuotamento della Stellantis di Melfi si fa sempre più concreto nonostante gli annunci dei nuovi modelli. Rispetto alla produzione dunque abbiamo chiesto volumi produttivi e certezze, trasparenza sul cronoprogramma per conoscere con esattezza la capacità occupazionale a fronte dell’uscita dei vecchi modelli e l’ingresso dei nuovi.

La Fiom Cgil inoltre al tavolo ha sollevato preoccupazioni sulla componentistica in quanto le ricadute occupazionali sull’indotto sono già drammatiche. L’incertezza sul futuro occupazionale è un tema di cui Stellantis è responsabile e dovrà farsene carico. L’azienda non ha dato nessuna risposta alle domande poste sul futuro produttivo e occupazionale, sostenendo che è tutto legato alla domanda e al mercato e a come quest’ultimo risponderà rispetto ai nuovi modelli che però ancora tardano a vedersi. Come Fiom riteniamo servano anche produzioni mass market per garantire al contempo volumi e tenuta occupazionale”.