Dializzati lucani, una delegazione in Regione per sollecitare l’assessore Latronico
Aned: Dopo reiterate richieste non è stato ancora convocato il gruppo di lavoro di Nefrologia e Dialisi
Giovedì 19 giugno prossimo, alle ore 10,30, una delegazione Aned insieme a famiglie portatrici di disabilità importanti, si presenterà a Potenza al dipartimento sanità della Regione Basilicata per sollecitare l’assessore Latronico perché ascolti i tanti problemi che vivono quotidianamente i dializzati. La malattia impone un totale condizionamento delle loro vite e delle famiglie, un carico di rinunce, fatiche, sacrifici non facile da sopportare. I pazienti subiscono l’insorgenza di complicanze e di nuove patologie a cui si accompagna inevitabilmente l’emarginazione e una complessità di vicissitudini difficili da catalogare. A renderlo noto è l’Aned, Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto.
Ma l’assessore Latronico-si legge ancora nel comunicato stampa dell’Aned- ha un altro impegno a cui non può sottrarsi: quello di convocare e presiedere il Gruppo di lavoro di Nefrologia – Dialisi e Trapianto, istituito dalla Regione Basilicata, di cui fanno parte una rappresentanza di nefrologi lucani e ANED, insieme ai Direttori generali dell’azienda ospedaliera “San Carlo”, dell’azienda sanitaria di Potenza, dell’azienda sanitaria di Matera e dell’IRCCS CROB di Rionero in Vulture. Ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta nonostante le nostre innumerevoli richieste presentate anche negli anni scorsi e le rassicurazioni ricevute dalla sua segreteria nelle poche interlocuzioni che è stato possibile ottenere.
Per tali motivi, -spiega il segretario regionale Donato Andrisani-questa volta, siamo stati costretti a fissare un appuntamento all’assessore Latronico: un tentativo che non è detto vada a buon fine, non certo per nostra responsabilità. Vorremmo far comprendere all’assessore Latronico che la malattia renale cronica (MRC) è un problema di salute pubblica e rappresenta una vera epidemia, con una prevalenza davvero allarmante.
È inoltre strettamente associata con altre malattie croniche quali diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari con le quali contribuisce in maniera importante all’aumento della mortalità nella popolazione generale e alla crescita progressiva dei costi dei sistemi sanitari nazionali.
In particolare i pazienti con MRC hanno un rischio cardiovascolare e di essere colpiti da un evento infartuale maggiore rispetto alla popolazione generale. Se a ciò aggiungiamo la drammatica carenza di specialisti e infermieri nella nostra piccola realtà lucana, che rischia di compromettere qualsiasi programmazione e cura e vanificare la disponibilità di nuove terapie particolarmente efficaci nel rallentare la progressione della gran parte delle malattie renali, come si può pretendere di gestire un problema così vasto e complesso con semplici soluzioni tampone, vivendo alla giornata.
Occorre lavorare al più presto su una revisione del modello organizzativo sanitario, che preveda “la rete nefrologica”, che dia enfasi all’ambito territoriale e renda possibili e circolari le azioni diagnostiche, terapeutiche, informative e organizzative delle attività nefrologiche.
Il primo aspetto da mettere in evidenza -conclude Andrisani-è che abbiamo a disposizione numerosi importanti strumenti di lavoro: Piano Nazionale della Cronicità, DPCM sui LEA, Documento di Indirizzo per la Malattia Renale Cronica aggiornato, linee guida ISS “ Identificazione, prevenzione e gestione delle malattia renale cronica nell’adulto”, il PDTA regionale sull’insufficienza renale e tanto altro ancora. Ora si tratta di implementare ciò che è stato scritto per orientarci verso l’obiettivo della prevenzione delle malattie renali e della riduzione delle persone che ogni anno arrivano alla dialisi garantendo le buone pratiche mediche e i migliori percorsi di cura. E’ tempo che le Istituzioni locali e la politica facciano la loro parte.