ADV
ADV
ADV
ADV

Elezioni, a Matera è andata come doveva andare

10 giugno 2025 | 11:06
Share0
Elezioni, a Matera è andata come doveva andare
Nicoletti e Bardi

La confusione e le ambiguità non pagano. Il candidato ex Pd sfavorito dall’astensionismo

E così il partito di maggioranza anche a Matera è quello degli astensionisti, 43% del non voto. Nicoletti se la cava con il 29% del 56,90% dei materani che si sono recati alle urne e Cifarelli incassa il 27,7%. Pochino per una democrazia che funzioni. Gli esponenti del centro destra a tutti i livelli, Bardi compreso, cantano vittoria con le solite strofe retoriche che provano a coprire la realtà dei fatti. Cifarelli ha sbagliato a fidarsi di alcuni personaggi che già nelle elezioni regionali recitavano un’appartenenza al centrosinistra ma in realtà lavoravano per far vincere Vito Bardi. A Matera, come avevamo anticipato prima del ballottaggio, i tradimenti sia da una parte sia dall’altra hanno giocato un ruolo determinante.

Il Pd ha combinato l’ennesimo disastro. Il segretario regionale Lettieri si è appena dimesso, sapendo che a breve sarebbe stato comunque sollevato dall’incarico. Il M5S lasciando “libertà di voto” ha favorito il candidato di centrodestra. La causa della sconfitta di tutto il centrosinistra-liste civiche da Santochirico a Cifarelli è da attribuire alla frantumazione complessiva di tutto il campo. Una frantumazione alimentata da infantilismi, meschinità, capricci, interessi personali di molti esponenti vecchi e nuovi di quella parte politica. Il centrodestra si è mostrato più compatto, meno litigioso e dunque più affidabile il cui candidato era chiaramente espressioni di partiti in chiaro con tanto di simboli sui manifesti. Nicoletti vince, anche se di misura, perché vince una coalizione di partiti.

Gli altri perdono perché perde la rappresentazione personalistica del candidato. Il civismo alla bisogna, spesso strumentale, non funziona. E quando produce qualche risultato elettorale, come accaduto a Potenza con Telesca, si trasforma in prologo per altri disastri. Dopo Matera sarà difficile ricomporre le anime, forse meglio dire le pance e gli stomaci, del centrosinistra o dell’ex campo largo. Anche perché la politica da quelle parti ha assunto connotati indecifrabili dai cittadini. Tuttavia, dobbiamo sperare che rinasca un minimo di confronto, anche scontro, politico in una dimensione di vera democrazia. Staremo a vedere. I giochi riprenderanno immediatamente in Consiglio regionale con ripercussioni sulla Giunta Bardi e nel Consiglio Comunale di Matera. Anche lì ci saranno cambiamenti, speriamo siano utili a chiarire il quadro politico e non solo a rimescolare le pedine sulla scacchiera.

Un dato è certo non c’è stato alcun plebiscito a favore di Nicoletti, lo scarto con Cifarelli è dato da una manciata di voti. Il plebiscito lo ha ottenuto l’astensionismo. E questo deve far riflettere ancora una volta, ma parliamo al muro, non solo la politica, ma gli stessi cittadini. A Matera non hanno vinto né Pittella, né Bardi, né De Filippo, né Chiorazzo, né i salotti buoni della solita borghesia padrona della “cultura” e della storia dei luoghi. A Matera hanno perso i materani insieme al ferimento della democrazia. A parte la retorica tutti sanno che adesso le maggioranze sia in Consiglio regionale, sia nel Consiglio Comunale di Matera dipendono dall’asse Pittella, Cifarelli, Morea, Casino. Altro che Nicoletti e Bardi.