Frutta e verdura vendute per strada a Potenza, polizia municipale e Nas non trovano nulla in contrario?
Un lettore ci scrive: La Cassazione, con diverse sentenze, ha stabilito che l’esposizione di frutta e verdura sui marciapiedi o all’aperto, al di fuori dei negozi, costituisce un reato
Di seguito la lettera di un lettore Capita, girando per la città, di vedere chioschi di frutta e verdura stabilmente esposti all’aperto o anche con banchetti e cassette di negozi esposti all’esterno in strade anche particolarmente trafficate. Viene da chiedersi se è proprio igienico, rispondente alle norme a tutela della salute.
E allora si prova a fare una ricerca nel mare magnum della legislazione italiana e si scopre che l’esposizione all’aperto compromette lo stato di conservazione degli alimenti, esponendoli agli agenti inquinanti e atmosferici in violazione delle legge 283 del 1962. La Cassazione, con diverse sentenze, ha stabilito che l’esposizione di frutta e verdura sui marciapiedi o all’aperto, al di fuori dei negozi, costituisce un reato.
I commercianti sorpresi a esporre sulla strada cassette di frutta e verdura rischiano una condanna penale. Lo sottolinea la Corte di Cassazione confermando la condanna a un ammenda (di importo non precisato) a carico di un fruttivendolo che, come fanno molti suoi ‘colleghi’ in tutte le città e i paesi, esponeva tre cassette di frutta in bellavista sul marciapiede all’esterno del suo negozio. Ad avviso dei supremi giudici, il commerciante in questione – Bruno M., campano, con negozio a Pomigliano d’Arco – con questo comportamento si è reso colpevole di aver messo in vendita merce in cattivo stato di conservazione, non perché si trattasse di prodotti avariati, ma per il solo fatto che le tre cassette di frutta, che avevano spinto un cliente a denunciarlo, “erano esposte all’aperto e, pertanto, a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito”.
“Tale diretto accertamento da parte della polizia giudiziaria – scrive la Cassazione nella sentenza 6108 della Terza sezione penale – risulta del tutto sufficiente a giustificare l’affermazione di penale responsabilità, evidenziando una situazione di fatto certamente rilevante e la cui sussistenza risulta peraltro confermata dallo stesso negoziante, laddove, nel suo ricorso, riconosce che la verdura era esposta per la vendita sul marciapiede antistante l’esercizio commerciale”. Ad avviso della Suprema Corte, “la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari e rispettare l’osservanza di disposizioni specifiche”.
Ci chiediamo ma la polizia municipale, i Nas, che circolano a Potenza non trovano nulla in contrario? O forse non vedono. In tal caso è opportuno segnalarlo. Lettera firmata


