ADV
ADV
ADV
ADV

Il Pd, la zavorra e il fardello delle ambizioni

10 giugno 2025 | 12:15
Share0
Il Pd, la zavorra e il fardello delle ambizioni
Pina Picierno

“Di certo sarebbe bene che i piddini di ultra destra, come Picierno, fossero invitati a fare scelte di campo più consone al proprio modo di vedere la società, le guerre e la vita”

Ancora una sconfitta in Basilicata per la sinistra. Sconfitta dovuta alla incapacità del PD di liberarsi del proprio blocco storico che lo rende una zavorra inutile alla regione e alle necessità lucane.

Mi spiace anche per le dimissioni di Giovanni Lettieri, che comunque tornerà a vivere liberato dal pesante fardello delle ambizioni personali mai sopite dei vecchi mammasantissima di origini centriste e floreali, la Margherita, e da un modo vetusto di fare politica.

Già, l’auto con conducente fornito ai propri elettori per andare al seggio che ha portato alla ribalta delle cronache nazionali Cifarelli, ricorda molto la scarpa sinistra di Lauro offerta in anticipo a quella destra dopo il voto. Unico segno di modernità l’uso di WhatsApp.

Il resto? La destra locale che è la copia conforme del PD, incredibilmente appare persino più aperta e più vivace del PD stesso e del mondo che gli gira intorno e poi c’è il M5S, AVS e la cosiddetta società civile che tra contestazione, movimentismo e qualche spunto velleitario non riesce a mettere in piedi un tavolo utile per la costruzione di un futuro diverso in Basilicata.

In queste condizioni, anche se per un colpo di fortuna alle prossime regionali vincesse il cosiddetto campo largo, poco cambierebbe sui destini della regione. Come poco o nulla è cambiato nei passaggi De Filippo, Pittella, Bardi uno e uno bis.

Anzi per dirla con Michele Finizio, e dal mio punto di vista, è ancora peggio perché: “A parte la retorica tutti sanno che adesso le maggioranze sia in Consiglio regionale, sia nel Consiglio Comunale di Matera dipendono dall’asse Pittella, Cifarelli, Morea, Casino. Altro che Nicoletti e Bardi.” Insomma il trionfo di una politica che insieme alla inconsistenza assume spesso toni di strafottente arroganza.

Eppure, come mi sfiato a dire dal 2009, quando fondai l’associazione Pinguini Lucani, la Basilicata tra le regioni del Sud è quella che per risorse naturali e posizione geografica potrebbe prima e meglio di tutte invertire le tendenze suicide verso un futuro diverso.

Occorrerebbe però un programma di senso e visione condiviso da tutta la società lucana e non solo dalla politica. Occorrerebbe che si iniziasse ora a lavorare a un programma condiviso da giovani da recuperare al servizio della comunità più che alla politica, e occorrerebbe un nucleo centrale di partiti e gruppi civici che faccia da incubatore a un progetto da definire nei prossimi anni fino alla scadenza elettorale. Sembra che ci sia tanto tempo ma per l’ambizione del progetto e la sua complessità da comunicare all’intero popolo lucano è persino poco.

Nell’attesa che si desti e si rigeneri il PD questo nucleo potrebbe coagularsi intorno al M5S, AVS, Socialisti e movimenti civici aperto ai giovani del PD ma chiudendo a doppia mandata verso esponenti di azione e Italia Viva che vivono la politica con gli stessi strumenti e obiettivi dei Flintstones e sarebbe bene che il PD faccia chiarezza sia in sede locale sia nazionale sulla propria identità.

Di certo sarebbe bene che i piddini di ultra destra, come Picierno, fossero invitati a fare scelte di campo più consone al proprio modo di vedere la società, le guerre e la vita. Se come probabile così non sarà alla vigilia delle prossime regionali rimarrà la sensazione che sia abbastanza inutile votare perché, come si dice, si correrà sempre il rischio, a prescindere dagli schieramenti, di “scartare fruscio e pigliare primera.”