L’ospedale di Potenza tra i cento migliori d’Italia: la versione della direzione generale
L’Aor San Carlo replica all’articolo sugli ‘Ospedali di eccellenza’ pubblicato da Basilicata24 il 20 giugno 2025
L’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo ha recentemente condiviso con soddisfazione i risultati di un’indagine condotta da un prestigioso Istituto tedesco, ricerca nota per la sua rigorosa metodologia e spesso citata come modello virtuoso, che ha posizionato il San Carlo tra i cento migliori ospedali italiani, su oltre 1300 strutture pubbliche e private valutate.
Ci teniamo a sottolineare che i parametri utilizzati per questa indagine non sono frutto di “marketing pubblicitario” ma, al contrario, si basano su dati concreti provenienti dal Programma Nazionale Esiti (l’osservatorio permanente sull’assistenza ospedaliera di Agenas, voluto dal Ministero della Salute), interviste approfondite a medici, valutazioni dirette dei pazienti e indicatori clinici, organizzativi ed esperienziali. Il “marketing”, termine spesso impropriamente usato e distante dal nostro approccio, è semmai un effetto secondario di questo riconoscimento, che dovrebbe generare soddisfazione per l’immagine che ne deriva, e non è certo la causa del nostro buon posizionamento.
Ci rammarica constatare che un tale riconoscimento possa generare disappunto in alcuni. Avremmo sinceramente sperato che un successo di una struttura pubblica potesse stimolare almeno un momento di orgoglio condiviso, se non per chi dirige l’Azienda, per la sanità pubblica che tutti dichiariamo di voler tutelare.
Siamo invece di fronte a un’azione che riteniamo ingiustificabile e che nulla ha a che fare col diritto di critica e libera espressione. Di fronte a un risultato positivo, si cerca spasmodicamente di trovare un’ombra che minimizzi i meriti e alimenti dubbi. A tal riguardo è doveroso chiarire immediatamente che, diversamente da quanto sembra intendersi nell’articolo della testata online Basilicata24, l’Azienda Ospedaliera San Carlo non ha sostenuto alcun costo per rientrare in questa classifica e tale risultato è esclusivamente riconducibile all’eccellente organizzazione della struttura, alle comprovate competenze dei nostri professionisti e all’impegno costante di tutti nel fornire risposte efficaci ai nostri utenti.
Per quanto concerne il coinvolgimento emotivo delle persone in cura, è fondamentale ricordare che si tratta della nuova frontiera della sanità pubblica moderna, supportata da evidenze scientifiche e buone pratiche internazionali. Il “public reporting”, ovvero la rendicontazione pubblica, non è solo un decisivo mezzo di partecipazione, ma soprattutto un valido strumento nelle mani dei cittadini con bisogni di salute, per scegliere consapevolmente il proprio centro di cura. Non si tratta, quindi, di un vezzo comunicativo, ma di un fattore che incide positivamente sul percorso di cura.
Orbene, anziché riconoscere all’Azienda, ai suoi medici e operatori sanitari, e all’organizzazione che mira al miglioramento continuo (costantemente certificato da più parti sulla base di dati ufficiali), Basilicata24 preferisce alludere alla prossima scadenza della direzione strategica e manifestare perplessità con affermazioni del tipo: “tutti sanno che nell’Aor San Carlo, quindi negli ospedali da essa gestiti, compreso il San Carlo, ci sono reparti che funzionano bene, altri che sono più o meno decenti, e altri ancora che ‘Dio ce ne scampi’”.
Ritenendo indispensabile tutelare la dignità dell’Azienda, della direzione strategica e di tutto il personale sanitario, si chiede di indicare pubblicamente quali siano le articolazioni organizzative per le quali è stato espresso un giudizio così denigratorio, nonché di fornire qualsiasi documento o elemento dal quale emerga che l’inclusione dell’Azienda San Carlo nella suddetta classifica sia stata determinata dalla volontà della direzione aziendale. Ufficio Stampa AOR San Carlo di Potenza
Egregio direttore generale,
nel pubblicare questa sua replica, che non è affatto convincente, le faccio notare alcuni articoli, solo alcuni, con cui questa testa giornalistica ha veicolato iniziative e meriti dell’Azienda. Tanto per rassicurarla su un presunto pregiudizio nei confronti dell’AOR. Può trovarli qui. A proposito della rendicontazione pubblica, lei sa benissimo che c’entra nulla con i sigilli attribuiti da un qualunque Istituto. Ci sorprende il suo invito ad i indicare pubblicamente quali siano i reparti che non funzionano. Lei dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro. Dovrebbe conoscere le criticità dell’Azienda che dirige. Basterebbe ascoltare i cittadini e la loro esperienza di ricovero in alcuni reparti, appunto. Ad ogni modolefaremo sapere, ci dia il tempo di completare la nostra ennesima inchiesta sulla sanità lucana. Nella speranza che quando la pubblicheremo lei, è un augurio, sarà ancora al suo posto di direttore generale.
Cordialità, Michele Finizio.