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Sit in sotto la sede Rai della Basilicata “per chiedere operazione verità su quanto accaduto dentro e fuori il Sin di Tito”

30 giugno 2025 | 16:03
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Sit in sotto la sede Rai della Basilicata “per chiedere operazione verità su quanto accaduto dentro e fuori il Sin di Tito”

Il segretario dei Radicali lucani, Bolognetti: Spero davvero che questa volta la Rai voglia e sappia ascoltare, perché il passato di Tito continua a comprometterne il presente e il futuro

Giovedì 3 luglio a partire dalle ore 10.00 sit-in e walk around fuori alla sete Rai di Potenza, interverrà Maurizio Bolognetti Segretario di Radicali Lucani e già membro del Consiglio Nazionale dei “Club Pannella” che spiega le ragioni della manifestazione nella nota che pubblichiamo di seguito.

“È fame, fame di democrazia. È sete, sete di diritti umani. Dalle 23.59 del 6 giugno sto alimentando il mio Satyagraha (insistenza per la verità), la teoria etico-politica gandhiana, attraverso la pratica del digiuno (integrato da qualche tazzina di caffè e di Tè). Un digiuno di dialogo per chiedere ai miei interlocutori di onorare diritto e legge; per chiedere alla Rai, al nostro servizio pubblico, una operazione verità su quanto avvenuto all’interno e oltre il perimetro del Sin (Sito di Bonifica di interesse nazionale) di Tito Scalo.

Ai vertici Rai e al caporedattore Gennaro Cosentino chiedo una volta di più di onorare quel diritto umano alla conoscenza che è sinonimo di democrazia. Quanto avvenuto a Tito tra il 2008 e il 2009, inclusa la presentazione di almeno due esposti denuncia, è attuale oggi più di ieri. Non posso non chiedermi e non chiedere, a distanza di 17 anni dalle mie denunce, dove siano finiti i veleni tossico-nocivi-cancerogeni presenti nell’area di Tito. E non posso non chiedere perché, a distanza di oltre 20 anni, siamo ancora qui a parlare di bonifica e di trielina che, come era presumibile se non certo, ha superato i perimetri stabiliti dalla burocrazia per finire nel torrente Tora, affluente del fiume Basento.

Sono innamorato davvero di questa splendida terra che è la Basilicata ed è solo per questo che nel corso degli anni ho deciso di occuparmi di misfatti, che mettevano a rischio le matrici ambientali di alcune aree e di conseguenza la salute dei cittadini. Tito non è solo Daramic, ma, ahimè, anche “Vasca fosfogessi”, al cui interno, in contenitori in Hdpe (in parte distrutti dal tempo e dall’incuria), sono state stoccate oltre 250.000 tonnellate di rifiuti anche industriali e probabilmente anche di origine petrolifera (fanghi).

Che dire? Spero davvero che questa volta la Rai voglia e sappia ascoltare, perché il passato di Tito continua a comprometterne il presente e il futuro.
Non so perché, ma da questa mattina mi frulla in testa una frase di Luigi Sturzo: “Chi non conosce il prezzo della libertà, non ne gusterà mai i benefici; cederà al potente, fuggirà di fronte all’avversario, si avvilirà nel conformismo e nella soggezione”. In assenza di novità di rilievo, il mio digiuno proseguirà ad oltranza.