ADV
ADV
ADV
ADV

Carabinieri sventano truffa: due campani arrestati ad Acerenza

4 luglio 2025 | 10:13
Share0
Carabinieri sventano truffa: due campani arrestati ad Acerenza

Un falso maresciallo dei carabinieri ha chiesto ad una anziana una somma di denaro al fine di evitare presunte conseguenze penali per le figlie

La scorsa settimana, i Carabinieri della Stazione di Genzano di Lucania, in collaborazione con quelli della Stazione di Palazzo San Gervasio e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Venosa, hanno tratto in arresto due uomini di origini campane, di 35 e 30 anni, nella flagranza del reato di tentata truffa aggravata e resistenza a Pubblico Ufficiale.

L’operazione ha avuto origine quando un’ultra90enne di Genzano di Lucania, vedova e pensionata, ha ricevuto una telefonata da un ignoto interlocutore. Questi, qualificandosi falsamente come maresciallo dei Carabinieri, le chiedeva una somma di denaro al fine di evitare presunte conseguenze penali per le figlie. Contestualmente, presso l’abitazione della vittima si presentava un uomo che, qualificandosi anch’egli come Carabiniere, tentava di farsi consegnare il denaro. L’anziana, percependo con grande lucidità le cattive intenzioni dei malviventi, reagiva urlando e mettendo in fuga il giovane sorpreso dalla reattività della donna.

A seguito della segnalazione telefonica effettuata dalla figlia della vittima al Comandante della Stazione Carabinieri di Genzano di Lucania, e con il coordinamento della Centrale Operativa della Compagnia di Venosa, è stato possibile rintracciare i malfattori. I due, a bordo di un’utilitaria intestata ad una società con sede in provincia di Napoli, hanno tentato la fuga venendo bloccati dopo un breve inseguimento, cui si sono nel frattempo aggiunte le pattuglie della Stazione di Palazzo San Gervasio e del Radiomobile di Venosa, terminato sulla S.P. 6 in direzione Banzi, dove sono stati bloccati e tratti in arresto. Espletate le formalità di rito, i due giovani sono stati quindi tradotti alla Casa Circondariale di Potenza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Il gip del locale Tribunale ha poi convalidato gli arresti disponendo nei loro confronti, per i quali – si precisa – vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, la misura della custodia cautelare in carcere.