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Sviluppo territoriale |
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“Il nuovo Piano strategico nazionale ennesimo attacco alla Costituzione e al Mezzogiorno”

2 luglio 2025 | 12:28
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“Il nuovo Piano strategico nazionale ennesimo attacco alla Costituzione e al Mezzogiorno”
Sasso di Castalda (foto di repertorio)

Mega (Cgil): La Basilicata destinata a scomparire. Il presidente Bardi pretenda chiarezza e assuma una posizione netta e inequivocabile

“Il nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI) 2021-2027, approvato di recente dal Governo Meloni, è l’ennesimo attacco alla Costituzione e al Mezzogiorno. Chiediamo al governatore della Basilicata, Vito Bardi, di intervenire e pretendere chiarezza facendo rete con gli altri presidenti delle Regioni del Sud per dare il via a una mobilitazione che metta a tutela le aree interne del nostro Paese”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, intervenendo sul dibattito scaturito sulla stampa nazionale circa una frase riportata nel punto 4 del documento e che Mega definisce “preoccupante” in quanto “rischia di segnare un punto di non ritorno per il nostro Paese”. Nel testo infatti si legge che “queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma nemmeno essere abbandonate a se stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento”.

Per Mega “questa affermazione sancisce definitivamente il fallimento di ogni politica di sviluppo territoriale e butta all’aria anche solo il tentativo di ripopolare e rivitalizzare le aree interne, lasciando intendere che il declino sia inevitabile e che il loro inesorabile tramonto vada semplicemente gestito. Tutto ciò è inaccettabile e contravviene a quanto sancisce l’articolo 3 della Costituzione italiana quando recita che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Le aree interne sono i territori del paese più distanti dai servizi essenziali quali istruzione, salute, mobilità. Parliamo di circa 4.000 comuni, con 13 milioni di abitanti, a forte rischio spopolamento (in particolare per i giovani), e dove la qualità dell’offerta educativa risulta spesso compromessa. In Basilicata sono 410.136 le persone residenti nelle aree interne, 126 comuni su 131. Ciò significa che l’intera Basilicata può essere considerata una “Regione interna”, una grande area interna in questo modo destinata a scomparire. Da qui – conclude Mega – la nostra richiesta al governo Bardi di pretendere risposte e assumere una posizione netta e contraria a questo ulteriore scellerato disegno di divisione dell’Italia in cittadini di serie e A e cittadini di serie B dopo l’autonomia differenziata”.