Stellantis e le ditte esterne: “Lavoratori da fuori e lucani a casa”
Il mondo di appalti e fornitori di servizi svelato da chi ogni giorno va in fabbrica, a Melfi, accanto alle linee:”Vedo e ascolto giovanissimi campani, siciliani, ma i nostri sono stati messi in stand by dai nuovi padroni”
Non solo la Logistica in grandissima sofferenza. C’è anche un altro mondo sommerso e poco intellegibile che gravita intorno a Stellantis. E’ così anche a San Nicola di Melfi. Si tratta dei fornitori di servizi. Le cosiddette ‘ditte esterne’, ma che un tempo parlavano anche lucano poichè si affidavano a personale del posto. C’erano gli operai Assitec, Fada, Web. “Ora – ci svela la nostra fonte interna a Stellantis – queste realtà si sono polverizzate e gli appalti sono in mano a Trigo, Segula…”. Sono fornitori di servizi che hanno pochi legami e accordi col territorio, e che scelgono in base alle loro esigenze. “Spesso si vedono ragazzi molto giovani, pagati coi nuovi contratti, disposti a sacrificarsi e a muoversi per lavorare, anche con salari molto bassi”.
In questa selva di lavoratori ‘atipici’, facile notare, scondo la nostra fonte, “una prevalenza di operai siciliani, dalla Campania, mentre molti dei ragazzi e ragazze lucani che prima lavoravano nel mondo dei servizi a Stellantis, ora stanno a casa”. Difficile enumerare quanti siano. “Centinaia sicuramente”, aggiunge la fonte, “ma da quando è arrivata Trigo ad occupare la scena sono sempre meno i lucani che erano in forza alle vecchie ditte”. E così, “saremo pure in un mercato globale, ma questa non mi pare una valida ragione per disinteressarsi della manodopera locale, di tanti giovani e centinaia di salari che si sono polverizzati”.
E ancora: “La politica regionale, i sindacati, conoscono queste realtà, o fingono di non vedere?”. Il ragionamento della nostra fonte si chiude proprio con una difesa dell’occupazione locale. “Il lavoro è un diritto sacrosanto per tutti, ma perché non salvaguardare prima i lucani che devono lavorare a Melfi, perché non si impone alle ditte esterne di prendere quei ragazzi che nel frattempo sono a casa e che sono in attesa di un miracolo?”. Già, proprio così. Nel passaggio dalle ‘vecchie’ alle nuove ditte esterne che offrono servizi a Stellantis, ancora una volta, a pagare il prezzo più alto, sarebbero le maestranze locali. “Un pezzo alla volta smantelleranno tutto, la Logistica e l’Indotto stanno sparendo, e anche le ditte di servizi faranno ciò che vogliono, incrementando la disoccupazione in questa terra”. E poi chiude lanciando un messaggio da leggere tra le righe: “Politica locale e sindacati conoscono bene queste realtà, ma evitano di parlarne. Perché?”