Potenza, “il Prefetto è troppo impegnato per dare voce a Gaza e alle sue vittime”
Usb Basilicata: il rappresentante del Governo non riceve la delegazione degli oltre duemila manifestanti scesi in piazza per la Palestina nel capoluogo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Coordinatrice regionale Usb Basilicata, Rosalba Guglielmi.
“Il prefetto Campanaro mantiene il punto e non riceve la delegazione degli oltre duemila manifestanti scesi in piazza per la Palestina a Potenza.
Un bellissimo e colorato corteo si è snodato oggi a Potenza da piazza Aldo Moro, raccogliendo oltre duemila persone, tra studenti, lavoratori, associazioni e singoli cittadini che rivendicavano la fine della strage nella striscia di Gaza,della vendita delle armi a Israele e il riconoscimento di uno stato della Palestina libero.
Arrivati in piazza Mario Pagano si è formata una delegazione delle varie organizzazioni e associazioni partecipanti chiedendo di consegnare al Prefetto un documento rivolto al Governo italiano per il riconoscimento dello stato di Palestina e del suo ingresso a pieno titolo nell’ONU , chiedendo di fermare la conquista, la colonizzazione e l’annessione dei territori riconosciuti alla Palestina ,di interrompere immediatamente la collaborazione economica, scientifica e politica con lo stato di Israele, di riconoscere agli italiani della Global Sumud Flotilla la protezione diplomatica come fatto da altri Paesi nei confronti dei loro cittadini .
Ma il Prefetto Campanaro aveva altro da fare piuttosto che dare legittimità ad un movimento pacifico che poneva come un masso il problema della complicità dello stato italiano in questa strage cui assistiamo ogni giorno. Complicità anche da parte di chi oggi non si è ripiegato ad ascoltare la protesta dei cittadini, che pure hanno aspettato per quasi due ore, non di consegnare un documento, ma di smuovere questo nuovo convitato di pietra, la supina accettazione dei diktat del governo centrale, la mancanza di coraggio di aprire il cuore e le orecchie alle richieste di cittadini comuni che sentono la vergogna di non opporsi al massacro di migliaia di bambini e di un’intera popolazione. Gaza e le sue vittime non potevano sedersi al tavolo del rappresentante del governo.


