Smart Paper: il ruggito dell’assessore Cupparo
“Sulla Regione si scaricano responsabilità che non esistono”. I muscoli di cartone della politica
L’assessore allo Sviluppo Economico ci informa di aver saputo “dai giornali” (cioè dal nostro giornale che ieri aveva l’esclusiva) della lettera inviata dal nuovo gestore (Accenture-Datacontact) ai sindacati per annunciare le sedi operative di Bari, Padova e Matera, con l’esclusione delle sedi di Sant’Angelo Le Fratte e Tito. Decisione, dice l’assessore, inaccettabile soprattutto nel metodo. “Di questa nuova situazione – scrive Cupparo – ho informato i dirigenti di Enel che mi hanno assicurato un immediato intervento perché si ristabiliscano corrette relazioni tra ATI e Regione.” Aggiunge che “da parte nostra non possiamo che ribadire quello che abbiamo sostenuto nell’ultimo Tavolo al Dipartimento in cui il presidente Bardi ha svolto un ruolo importante di confronto e di concertazione dichiarando che nessun posto di lavoro sarà perduto; la clausola sociale è chiara e sarà completamente rispettata; i diritti e le retribuzioni dei lavoratori resteranno intatti rispetto a quelli che avevano con Smart Paper.” E poi aggiunge la nota di speranza: “Si tratta pertanto di conservare nervi saldi e posizioni ferme e precise come del resto abbiamo dimostrato sinora con la condivisione e il consenso di sindacati e lavoratori”.
Ebbene, per renderci conto della confusione e delle contraddizioni in cui ricade l’assessore, bisogna leggere un altro passaggio del suo comunicato: “invito chi alimenta campagne scaricando responsabilità, che non esistono, alla Regione, a non svolgere azioni di bassa speculazione, alimentando ulteriori preoccupazioni e tensioni tra i lavoratori.Lo stesso invito – aggiunge Cupparo – è per i sindaci di Tito, Sant’Angelo Le Fratte e Satriano i quali arrivano ad una conclusione catastrofica che rigettiamo.
Ora, il lettore usando la logica, si farà un paio di domande. Se la Regione non ha alcuna responsabilità, perché a conclusione del Tavolo del 10 settembre mezza Giunta, Cupparo, Bardi e molti consiglieri di maggioranza hanno esultato per lo “straordinario risultato ottenuto”? Da quello che possiamo capire, il principio sancito dall’assessore è chiaro: le responsabilità non sono nostre, ma qualora qualcosa andasse per il verso giusto i meriti sono i miei. Un’altra domanda, a questo punto delle trattative, è d’obbligo: ma quando vi sedete ai Tavoli lo capite il linguaggio degli interlocutori? Cioè, sapete di che si parla? La calusola sociale è un conto, la sede di lavoro non può deciderla l’Enel, né la Regione, né altri. Eppure, l’assessore scrive all’Enel! Cercate di essere realisti. C’è sempre tempo per mettersi a ridere. Perciò non continuate a raccontare favole sulla Stellantis e sulle altre crisi industriali e dell’occupazione. Certe questioni non sono alla vostra portata.






