Logo

Aggressione choc a Metaponto: picchiato perché omosessuale

16 ottobre 2025 | 16:09
Share0
Aggressione choc a Metaponto: picchiato perché omosessuale
Un mommento dell'aggressione ripresa dalle telecamere

Le immagini del pestaggio mandate in onda da Chi l’Ha Visto. Identificati gli aggressori

Sono stati identificati dalle forze dell’ordine i due ragazzi che a Metaponto (Bernalda) hanno picchiato violentemente un uomo di 46 anni “solo perché omosessuale”. Il 46enne si trovava in una camera di un b&b quando è stato aggredito. Il video dell’aggressione è stato mostrato nella puntata di Chi l’ha Visto andata in onda ieri 15 ottobre. Nelle immagini si vede dapprima uno dei due aggressori che dopo aver bussato alla porta della vittima entra facendo largo anche all’altro. I due cominciano a picchiarlo con calci e pugni rivolgendogli parole omofobe come “frocio” e sputandogli addosso. Il pestaggio si è fermato solo quando uno dei due aggressori ha inavvertitamente toccato con un braccio l’interruttore della luce che ha dunque illuminato la stanza. Solo a quel punto i due giovani violenti sono fuggiti. Ignote al momento le generalità dei due aggressori.

Sulla vicenda è intervenuta l’amministrazione comunale di Bernalda che sulla pagina Facebook del Comune ha condannato l’aggressione con queste parole: “La vera identità metapontina è solidarietà, non odio. Mettiamo un punto fermo: l’intera comunità sarà vigile affinché simili atteggiamenti non abbiano spazio né futuro. L’Amministrazione Comunale non può e non vuole rimanere in silenzio di fronte all’atto brutale di violenza omofoba che ha colpito un giovane a Metaponto, come documentato dal servizio di “Chi l’ha visto?”. ll dolore che proviamo è profondo.
La nostra determinazione è durissima e senza riserve: questa Amministrazione dichiara guerra aperta a ogni forma di intolleranza e prevaricazione.

La violenza gratuita e vile subíta dal ragazzo è un cancro sociale che va estirpato con urgenza. Auspichiamo che la legge venga applicata con la massima severità. Agiremo con pugno di ferro e metteremo a disposizione ogni risorsa per garantire che il peso della giustizia si abbatta su chi ha creduto di poter impunemente aggredire e umiliare un altro essere umano per la sua identità.
La nostra comunità non è un rifugio per i violenti. A te, giovane che hai sopportato questo orrore, e alla tua famiglia, va il nostro abbraccio più sincero.
Vogliamo che sappiate che il vostro coraggio non è inascoltato. Rivolgiamo un appello ad ognuno di noi: dobbiamo educare all’accoglienza e alla decostruzione di ogni pregiudizio”. Un frame delle immagini che hanno ripreso l’aggressione Aggressione gay Metaponto