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Bonus gas, il “ricatto” del conguaglio: chi non paga non avrà il beneficio

27 ottobre 2025 | 12:37
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Bonus gas, il “ricatto” del conguaglio: chi non paga non avrà il beneficio

Adoc Basilicata chiede alla Regione Basilicata di “rivedere assurde decisioni e di annullare le richieste di conguaglio giacché sono sia nella forma sia nella sostanza oltre che assurde anche infondate e nulle”

La Regione Basilicata, nonostante i molteplici appelli delle Associazioni di consumatori, persiste nell’assurdo e ingiustificato rifiuto di porre fine alla vicenda del c.d. conguaglio del “Bonus gas”. La Regione, come è ormai abituata, preferisce pasticciare atti scorretti invece che confrontarsi per trovare soluzioni. Ricattare, come farebbe un qualsiasi bullo da strada, di negare un beneficio previsto per legge a chi non si sottomette all’ingiusta pretesa del c.d. conguaglio non può che creare sdegno.

Il pasticcio lo ha fatto la Regione con atti frettolosi e le compagnie fornitrici di gas con un’applicazione superficiale dei limiti di legge. I cittadini non hanno avuto nessun ruolo in questo pastrocchio ma oggi è a loro che viene presentato il conto.

L’Adoc di Basilicata eccepisce, innanzitutto, che le compagnie di vendita non sono enti di riscossione, se le somme sono dovute eventualmente alla Regione, ebbene, che abbia il coraggio di emettere le relative cartelle esattoriali allegando tutta la documentazione necessaria a dimostrare la validità della pretesa.

L’Adoc di Basilicata ritiene che le fatture del c.d. “conguaglio del gas” sono illegittime sotto molti aspetti, infatti, sono state inviate in assenza di atti costitutivi di concessione pubblica e in violazione delle disposizioni di legge e regolamentari ove fossero considerate somme dovute alla Regione Basilicata, ma ugualmente sono illegittime perché risalgono ad oltre due anni e, quindi, sono prescritte; non riportano la modalità per eccepire la prescrizione come ha stabilito l’Arera; sono prive del dettaglio di calcolo per consentire la verifica del dovuto, cioè manca il riferimento ai consumi mese per mese e al calcolo del contributo spettante a ciascun utente; sono tardive perché emesse oltre il termine prescritto per i conguagli; e, in ultimo, ma non per ultimo se sono state già fatturate e poi annullate non possono essere riemesse senza una nuova base giuridica.

Per tutti questi motivi, l’Adoc di Basilicata, chiede alla Regione Basilicata di rivedere queste assurde decisioni, di desistere da questo comportamento che mette in ansia molti cittadini lucani e di annullare le richieste di conguaglio giacché sono sia nella forma sia nella sostanza oltre che assurde anche infondate e nulle. Alle compagnie, l’Adoc di Basilicata, chiede di desistere dall’eseguire queste disposizioni che loro stesse già sanno essere nulle.