Crisi idrica: dalla politica solo chiacchiere
“Questa Giunta è inadeguata ad affrontare le grandi questioni che affliggono la nostra comunità regionale, i nostri territori, i nostri comparti produttivi”
Consiglio regionale sospeso per mancanza del numero legale. Bardi lasciato solo mentre i consiglieri di Fratelli d’Italia abbandonano la riunione del Consiglio in aperta polemica verso l’assessore Cicala.
Mercoledì 22 il Consiglio Regionale di Basilicata si è riunito per la quinta volta dall’inizio della crisi idrica.
Ci aspettavamo qualcosa di più e non una ripetizione stanca di un elenco di cose da fare utile solo a maggioranza ed opposizione al fine di accreditare l’idea che c’è chi si sta impegnando nella risoluzione del problema.
In un clima assonnato e per certi versi spento si è ripetuto il solito rituale: una relazione del Presidente/Commissario Bardi che si è presentato con la solita lista della spesa e delle cose da fare, un intervento dell’Assessore Cicala che ha rasentato il ridicolo quasi che il problema fossero gli agricoltori e non l’acqua che manca nelle dighe o che si perde dalle reti, un dibattito che ha ribadito gli stessi buoni propositi e qualche auspicio a lavorare sinergicamente e con trasparenza.
Un elenco nutrito di cose da fare che la dice lunga sui progressi realizzati e sulle opere incompiute.
Ormai il ritornello è sempre quello: 2,5 milioni di metri cubi in più nella diga del Camastra e tanti buoni propositi per un avvenire incerto e difficile.
E già, perché lo stesso Bardi ha dovuto riconoscere a distanza di più di 1 anno, leggendo finalmente i rapporti dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, che il livello di severità idrica è elevato per il potabile non solo per i comuni serviti dallo schema idrico Basento/Camastra ma anche per altre aree della nostra regione e che il livello di severità idrica per gli usi agricoli è elevato per l’intera regione Basilicata.
Infatti ai comuni serviti dallo schema idrico Basento/Camastra si sono aggiunti quelli della Val d’Agri, della collina materana e dell’alto Bradano.
Solo oggi Bardi si accorge che nella diga di Monte Cotugno sono contenuti poco più di 40 milioni di metri cubi di acqua mentre non cita il fatto che il 1° Dicembre 2024 nella stessa diga, in pieno inverno, ce ne fossero 36.
Ma Bardi e tutti gli assessori della sua Giunta si sono guardati bene dal lanciare l’allarme più di 11 mesi fa sulle nostre riserve idriche e sulle condizioni di salute dei nostri invasi perché hanno sempre sperato nel miracolo di un inverno piovoso e nevoso che, purtroppo, non è arrivato.
Così, adesso, che gli esponenti del centro destra della Giunta Regionale Bardi da sempre negazionisti dei mutamenti climatici, in controtendenza con le linee di indirizzo della Meloni che solo pochi giorni fa ha chiesto alla Commissione europea di “correggere un ampio numero di scelte azzardate compiute in passato con il Green Deal”, si sono accorti che la crisi idrica è il portato di “un cambiamento climatico profondo”.
Meglio tardi che mai.
E riguardo ai lavori in corso sulla diga di Monte Cotugno per il rifacimento del manto impermeabilizzante e della loro prevista conclusione nella primavera del 2025?
Rinvio della conclusione dei lavori alla fine del 2026 giustificato con l’espressione “rimodulazione progettuale” che dice tutto e niente se non il grave ritardo di lavori immaginati nel 2015 e che forse si concluderanno undici anni dopo alla fine del 2026 (“se tutto va bene” come ebbe a sostenere in una riunione di Commissione la Dott.ssa Maria Teresa Sena Responsabile Area Tecnica di Acque del Sud).
E della diga del Camastra di cui si decantano i grandi successi? Ne vogliamo parlare?
Oltre agli interventi agli scarichi di mezzofondo, alle paratoie e all’asta metrica, a quando gli ulteriori interventi sulla sala di controllo al di sopra dello scarico 1, sul box del gruppo elettrogeno, sulla casa di guardia e sulla passerella di accesso, per la riduzione dei sedimenti e per la riparazione del paramento di monte della diga stessa?
Su tutto questo nemmeno una parola.
Non meno preoccupanti le affermazioni di Bardi, già sostenute in altre occasioni, sull’ ipotesi di utilizzare lo schema idrico Basento/Bradano per portare l’acqua del Basento, attraverso la traversa di Trivigno, nella diga di Acerenza e da qui, attraverso una condotta, al potabilizzatore di masseria Romaniello.
Questo significa rendere permanente e strutturale l’uso potabile delle acque del Basento.
L’abbiamo ribadito più volte che siamo contro l’uso potabile delle acque del Basento ed è per questo che abbiamo lanciato la nostra campagna di raccolta firme che sta ottenendo un notevole successo grazie alle nostre iniziative tenute nella città di Potenza, a Picerno, Anzi ed Acerenza.
Infine una considerazione sulle cose dette dall’Assessore Cicala che ci è sembrato assolutamente inadeguato a ricoprire il suo ruolo e spesso oggetto di frecciatine da parte del Presidente Pittella nel suo doppio ruolo di Presidente del Consiglio molto legato a Bardi e oppositore della Giunta dai banchi del Consiglio quando parla contro Cicala.
L’assessore in tutto il suo intervento ha detto due cose importanti:
- che gli agricoltori dovranno fare sacrifici perché la situazione è grave (questo atteggiamento era già venuto fuori nella riunione del Consiglio regionale del 21 Luglio quando annunciò la mirabolante soluzione della crisi attraverso la riduzione del 50% delle superfici coltivate rispetto al 2024 e la riduzione da 6.000 metri cubi di acqua a 4.000 metri cubi per ettaro per il rimanente 50% dei terreni messi a coltura);
- che si dovrà rivedere l’accordo di programma sottoscritto nel 2016 tra Regione Puglia, Regione Basilicata e Governo circa la ripartizione delle quote di acqua tra le regioni interessate.
Per il resto nessuna proposta.
Ed è qui che viene a galla e si manifesta, in tutta la sua portata, l’impotenza di una Giunta che gira su se stessa priva com’è di un orizzonte politico, una visione e di una strategia di uscita da questa crisi.
Nessuno che ha immaginato un coordinamento tra le regioni del sud, tra queste regioni ed il Governo nazionale e tra questi e il Parlamento Europeo?
Purtroppo la partita che si gioca in queste ore è così grande che nessuno può immaginare di potercela fare da solo, men che meno la Basilicata.
Questa Giunta è inadeguata ad affrontare le grandi questioni che affliggono la nostra comunità regionale, i nostri territori, i nostri comparti produttivi.
Questa Giunta non è in grado di dare risposte concrete ai cittadini e alle forze produttive della nostra regione.
L’opposizione, dal canto suo, incapace di svolgere una funzione di reale opposizione su progetti, finanziamenti, stato dei lavori dovrebbe, invece, incalzare la maggioranza prospettando soluzioni concrete ai tanti problemi che la crisi idrica ha messo a nudo in questi anni contraddistinti da incuria ed abbandono. Per Potere al Popolo Basilicata, Decio Di Bello


