Crisi idrica in Basilicata: nuove restrizioni in arrivo
Sospensioni idriche in diversi comuni
Cominceranno da metà novembre le restrizioni idriche in alcuni comuni lucani. Le interruzioni idriche riguarderanno Matera, Melfi, Venosa, Atella, Barile, Filiano, Lavello, Montescaglioso, Palazzo San Gervasio, Rapolla e Rionero in Vulture. Non si tratterà di un blocco totale-spiega Aql-ma di un’alternanza programmata di cui i cittadini verranno informati attraverso “canali dedicati per comunicare orari e modalità delle interruzioni”. La prossima settimana si terrà un incontro di Acquedotto Lucano con i sindaci dei comuni interessati per discutere delle interruzioni idriche che dovrebbero avvenire di notte e una o due sere per comune.
In una nota di Acquedotto Lucano ai sindaci dei comuni interessati scrive: Si comunica che a seguito della progressiva riduzione delle disponibilità delle dighe del Sinni e del Pertusillo e stante la grave carenza degli apporti dalle sorgenti campane, Acquedotto Pugliese ha attivato interventi di regolazione delle portate e rimodulazione delle assegnazioni tra le sub-distribuzioni lucane. In particolare, si sono rese indispensabili riduzioni dei volumi disponibili già dallo scorso 20 ottobre, per un totale di 60 l/s, distribuite nelle aree del Vulture-Melfese e dell’Alto Bradano, di Matera
e di Montescaglioso (schemi idrici alimentati da forniture di AQP). Considerando che Acquedotto Lucano non dispone della possibilità di attingere da ulteriori risorse locali in queste zone, la riduzione delle portate disponibili comporterà, già nei prossimi giorni, la necessità di
procedere a sospensioni temporanee e notturne dell’erogazione, per quanto Acquedotto Lucano assicurerà in ogni momento il massimo impegno per mitigare ogni disagio.
Le misure che potranno essere adottate avranno anche carattere preventivo, qualora il trend negativo delle condizioni meteorologiche dovesse perdurare. Acquedotto Lucano provvederà ad assicurare una comunicazione capillare per informare tempestivamente tanto le istituzioni ed il sistema della protezione civile, quanto la cittadinanza, informando su territori interessati e sugli orari delle eventuali interruzioni del servizio.
La necessità di interruzioni programmate per gli schemi sopra indicati si inserisce in una situazione di criticità che interessa tutto il territorio regionale. Negli ultimi, infatti, mesi si è registrato un significativo abbassamento dei contributi sorgentizi, accompagnato da un deficit negli accumuli idrici. Le principali riserve, sia interne (le dighe di Monte Cotugno e del Pertusillo) sia esterne (diga di Conza in Campania), mostrano livelli di invaso estremamente ridotti, raggiungendo valori che destano seria preoccupazione. Il quadro attuale è aggravato dall’assenza di precipitazioni e, in particolare, dai ridotti fenomeni nevosi, che negli ultimi anni hanno inciso negativamente sulle captazioni sorgentizie come per le sorgenti dell’Alta Val d’Agri e del gruppo Frida, che hanno raggiunto minimi storici o come per le sorgenti campane (Caposele e Cassano Irpino) che sono essenziali per l’approvvigionamento delle aree del Vulture e dell’Alto Bradano”.


