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I partiti non mettano il cappello sulle manifestazioni di popolo pro-Paestina

4 ottobre 2025 | 11:11
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I partiti non mettano il cappello sulle manifestazioni di popolo pro-Paestina

In corso una denuncia di un gruppo di avvocati presso la CPI per complicità in genocidio nei confronti dei rappresentanti apicali del Governo, Meloni Tajani e Crosetto

Attenzione alla tentazione dei partiti di mettere il cappello sulle manifestazioni di popolo di questi giorni. Si tratta di una fase pre-politica, dove prevale la gestione della rabbia, il senso di frustrazione per l’impunità di chi commette inaccettabili crimini contro l’umanità, di chi commette genocidio en plein air sfidando l’intera umanità senza essere fermato.

A mio modo di vedere questi sentimenti non sono rivolti tanto verso Netanyahu o Israele e meno che mai verso gli ebrei. Certo quanto accaduto resterà per decenni e nei libri di storia come una macchia indelebile su Israele contaminando anche il mondo dell’ebraismo che ha reagito tardi e con poca decisione agli eccidi dell’IDF, con l’unica preoccupazione di salvaguardare la primogenitura di popolo oggetto di genocidio contestando appunto più l’uso di questa parola che quello che avveniva in diretta mondiale in Palestina.

E nulla resterà più come prima nell’immagine collettiva di Israele come avanzata democrazia occidentale, unico avamposto di modernità nell’oscurantismo del Medio Oriente islamico. È ormai chiaro e agli occhi del mondo che l’immagine della democrazia israeliana, che aveva prodotto i kibbutz come esperimento di socialismo agricolo moderno che tanto mi aveva affascinato in gioventù, è compromessa per sempre degradandola a una teocrazia oscurantista e primitiva che pratica un feroce e disumano apartheid nei confronti dei palestinesi. Un suprematismo inaccettabile supportato da una tecnologia di avanguardia che non rende più moderno lo Stato di Israele ma semplicemente più feroce.

Quello che è successo in questi due anni ha persino oscurato il tragico atto di terrorismo di Hamas inserendolo non come soluzione di continuità di una pacificazione avvenuta ma come uno dei momenti nella lotta per l’indipendenza della Palestina.

E quindi, tornando ai sentimenti della Piazza di questi giorni, la rabbia non è verso tutto ciò, che appare persino complicato da affrontare e impossibile da far entrare in una discussione compiuta tra i torti e le ragioni. La rabbia è verso i governi, quello nazionale e quelli europei che appaiono ancora più colpevoli sia di Israele sia di Hamas. Perché sono stati la causa principe del disastro mediorientale, perché hanno scaricato le proprie colpe genocidarie nei confronti degli ebrei sull’incolpevole mondo degli arabi di Palestina.

Perché non solo non hanno fatto nulla per fermare Netanyahu e i suoi feroci ministri ma lo hanno armato, protetto, hanno fatto propaganda ignorando le cause profonde del 7 ottobre facendo iniziare la storia proprio quel giorno, perché sono anni che mettono la testa sotto la sabbia sulla questione palestinese interessati solo ai propri interessi. Attenzione a come si appare nei confronti di questa piazza. Lodevoli gli appoggi del M5S, dei sindacati e di AVS ma occorre fare pulizia di voci inopportune all’interno della sinistra come quelle di Fassino, Picierno o Guerini. Qui non c’entra la democrazia interna ai partiti. I partiti, omen nomen, sono di parte. E in un sistema democratico ogni persone sceglie in quale parte stare. Quindi Fassino e Picierno hanno tutte le possibilità di militare in FdI per esempio o nella Lega sionista di Salvini. Un minimo di omogeneità all’interno delle posizioni dei partiti va cercato altrimenti, nello specifico, l’intero PD perde di credibilità.

E quindi questa situazione lascia anche sulla UE e sull’Italia un marchio genocidario, peggiore di quello di Netanyahu, perché vigliaccamente complice. La sintesi peggiore è stata quella di Merz, cancelliere tedesco, che ha dichiarato la propria vicinanza a Israele perché fa il lavoro sporco per noi. Cioè la Germania si sostituirebbe volentieri a Netanyahu nello sterminio dei palestinesi e, verosimilmente, di tutti gli islamici e arabi?

Ora a scanso di equivoci e a tutti gli imbecilli che si lamentano per il mancato supporto delle piazze all’Ucraina dico che le manifestazioni ci sono per aprire corridoi umanitari a Gaza. In Ucraina non solo sono aperti i corridoi umanitari ma mandiamo armi e missili per aiutarli a difendersi. Le manifestazioni avvengono per fermare il genocidio. In Ucraina le armi che inviamo servono per impedirlo, le armi che mandiamo in Israele servono per compierlo. Le manifestazioni chiedono sanzioni a Israele, alla Russia di Putin abbiamo fatto 18 piani di sanzioni che, ironia della sorte, stanno impoverendo più noi dei russi. Insomma con la Russia ci dimostriamo determinati e cazzutissimi, i nostri governanti sono pronti alla guerra, se manifestazioni ci devono essere è per chiedere un maggior senso di misura e di postura negoziale perché di sicuro di tutto possono essere accusati Mattarella, il Governo italiano e quelli della UE che di complicità con la Russia. E anzi questo doppio standard irrita ancora di più la Piazza perché al contrario su quanto avviene a Gaza c’è una complicità incomprensibile e manifesta verso Israele. Perché? Cosa ci nascondete? Quali rapporti inconfessabili ci sono con Israele? Il Mossad ricatta i vertici italiani ed europei?

Chiarezza occorre anche per la onorabilità di noi italiani. C’è in corso una denuncia di un gruppo di avvocati presso la CPI per complicità in genocidio nei confronti dei rappresentanti apicali del Governo, Meloni Tajani e Crosetto, e a mio modo di vedere questa vicenda getta ombre anche sul Colle in specie se la denuncia dovesse essere accolta.  Io ho già firmato, perché non voglio essere complice.