Logo

Indotto Stellantis, una mattanza: a rischio chiusura anche la Tiberina di Melfi. I lavoratori: “i prossimi a saltare siamo noi”

25 ottobre 2025 | 12:58
Share0
Indotto Stellantis, una mattanza: a rischio chiusura anche la Tiberina di Melfi. I lavoratori: “i prossimi a saltare siamo noi”

Nell’effetto domino che sta azzerando il sistema produttivo lucano dell’ automotive, ecco saltare un altro pezzo. La Cassa integrazione scade tra 6 mesi. “Il 3 novembre assemblea sindacale straordinaria davanti l’azienda”

“Dal 3 novembre lavoreremo in 8 squadre, siamo in 129, su un solo turno, quindi ciascuno di noi lavorerà 1 giorno ogni due mesi”. E’ drammatico e senza vie d’uscita il livello di crisi raggiunto dalla Tiberina, azienda dell’Indotto Stellantis dove si realizzano da 30 anni scocche per autovetture. Punto, Renegade, 500 x, Compass, finora è tutto passato dalla commessa in capo all’azienda. “Ma ora con le internalizzazioni volute da Stellantis in pochi mesi siamo saltati completamente”, ci confessa Donato, tanta dignità e orgoglio ereditati da quasi 30 anni di lavoro sulla linea. “Siamo a un punto di non ritorno – ammette con grande amarezza – fino al 4 maggio del 2026 saremo coperti da ammortizzatori sociali, poi sarà il baratro”. Ma non è sul baratro che si vuole concentrare, bensì sulla “lotta” da portare avanti. “Nessuno di noi – precisa – e parlo anche per i miei colleghi, vuole vivere di Cassa integrazione a termine, noi vogliamo lavorare come abbiamo fatto in tutti questi anni”. Già, perché fino a non molto tempo fa alla Tiberina di Melfi si operava su tre turni. Spesso anche il sabato e la domenica. “Niente da dire sull’azienda, che non ha colpe – aggiunge il lavoratore – il punto è che Stellantis ha sottratto lavoro e commesse all’Indotto portandole all’interno. In questo momento c’è un esubero di quasi 100 unità su 129”. Già, ed è proprio questo l’inizio della fine

LA FINE DELL’INDOTTO La stima complessiva è che l’Indotto, proprio a S. Nicola, abbia già perso il 90% delle commesse precedenti, con Sata prima e Stellantis poi. Fa un esempio, Donato, che si riallaccia proprio alla Tiberina. “Se prima realizzavamo pezzi, scocche, per intero, d’ora in poi, e fino a maggio, dovremo operare solo 4 punti di saldatura” E’ la fine per i 129 operai, che, ribadiamo, dal 3 novembre prossimo, saranno suddivisi in 8 squadre. “Facendo due conti ciascuno di noi sarà chiamato in fabbrica un giorno ogni due mesi e poi dal 4maggio 2026, il nulla”, sentenzia con profonda amarezza. “Non sussidi ma lavoro”, è il grido di battaglia di Donato, e dei 129 operai e operaie della Tiberina, e sarà anche il grido che verrà portato il prossimo 3 novembre davanti ai cancelli dell’azienda, in un’assemblea sindacale straordinaria che si preannuncia molto concitata. “In questa debacle dell’Indotto la prima colpa è di Stellantis – sottolinea l’operaio – la seconda della politica, sia nazionale che regionale, perché hanno concesso finanziamenti a pioggia alla multinazionale senza pretendere che in cambio si salvaguardassero posti di lavoro”. Ed è talmente chiaro il concetto che basta guardarsi intorno, nell’area industriale di S. Nicola di Melfi. C’è un vuoto che fa paura. Abbandono, erbacce e in Indotto con migliaia di lavoratori e lavoratrici che pian piano stanno saltando, a causa sia delle politiche di internalizzazione operate dalla multinazionale, sia per un Piano industriale miope, se non suicida.

3 NOVEMBRE, ASSEMBLEA STRAORDINARIA “Se salta, come di fatto sta saltando l’Indotto di S. Nicola – conclude Donato – ci sarà un effetto a cascata per tutta l’economia lucana. Migliaia di persone che non lavorano e non spendono. Sarà recessione. Per questo dobbiamo lottare e chiedere a Stellantis e politica di assumersi subito le proprie responsabilità”. Il concetto è chiaro e l’autunno caldo, a S. Nicola di Melfi, sembra solo agli albori. La data da segnare, ai cancelli della Tiberina, è per lunedì 3 novembre.