Sanità. L’oste Giuseppe Spera e i commensali alla cena del trionfo
“La Giornata aziendale del merito e della cura – San Carlo Day” e il marketing autoreferenziale
“Ha avuto ampia partecipazione di personale sanitario e amministrativo la Giornata aziendale del merito e della cura – San Carlo Day, tenutasi ieri sera, 24 ottobre, all’Hotel Giubileo di Rifreddo, alla presenza del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dell’Assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, e del direttore della direzione generale della Salute, Domenico Tripaldi. Nel corso dell’incontro, il direttore generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, ha illustrato il report dell’attività ospedaliera del biennio 2023-2024, un documento che registra il definitivo superamento dell’emergenza pandemica e l’avvio di una nuova fase orientata alla crescita, alla qualità e all’eccellenza del sistema ospedaliero aziendale.” E’ l’incipit del lungo comunicato stampa inviato stamane alle redazioni giornalistiche. Ci fermiamo qui. Se il lettore vorrà, lo consigliamo, potrà leggere il comunicato integrale cliccando qui.
Ebbene, non abbiamo memoria di una kermesse in grande stile con tanto di cena e quota di partecipazione (ci dicono 50 euro) in una location alberghiera. Non negli ultimi anni. Lo stile aziendalistico del direttore generale, in coda al sui mandato, si è espresso a pieni voti. Naturalmente l’oste ha raccontato ai convenuti che il suo vino non solo è buono ma migliorerà nei prossimi anni quando, è questa la sua speranza, continuerà a fare il direttore generale perché riconfermato dagli illustri ospiti Bardi, Latronico e Tripaldi.
Tutto legittimo. Tuttavia, parlare delle grandi gesta del San Carlo ai dipendenti dell’azienda e ai politici anziché ai cittadini, è gioco facile. Prepari le slides, la brochure, le schede, i numeri, li distribuisci li racconti. Il contraddittorio? Niente da fare. Un happening curato nei dettagli utili a promuovere la riconferma di Spera a direttore generale. Leggiamo nel comunicato che “L’Azienda ospedaliera regionale San Carlo conferma la propria missione: porre il paziente al centro, investendo nel merito, nella professionalità e nella qualità delle cure.” Peccato che all’Hotel Giubileo i pazienti non c’erano. Si ricorre alla comunicazione unidirezionale. L’oste racconta, i convitati ascoltano, applaudono, approvano felici e contenti. “Primari e gregari, caposala di fresca nomina, oltre i politici” c’erano tutti o quasi, ci dicono alcuni dipendenti presenti in sala. E poi la cena, si comincia col risotto…In sala circa 200 persone.
Che dire, L’Aor San Carlo ha senza dubbio i suoi meriti, grazie a quel personale sanitario che si sacrifica continuamente per garantire un servizio in molti casi anche ottimale. D’altronde un direttore generale qualcosa di buono dovrebbe pur farla. Lo paghiamo per questo. Tuttavia, quando si organizza una kermesse del genere occorre evitare l’autoreferenzialità. Perché l’autoreferenzialità di un direttore generale indebolisce la credibilità dell’azienda che dirige. Nel comunicato non c’è traccia di autocritica. E’ così che funziona quando si fa marketing: il prodotto è il migliore sul mercato. E chi era il prodotto in questo caso? Non il San Carlo, non l’azienda, ma il direttore generale.





