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Cashback: come attivarsi se il pagamento non viene riconosciuto

Avrai sicuramente sentito parlare del cashback. Questa iniziativa del governo sta portando benefici non da poco, anche se alcune volte, stando a quanto dichiarato da diverse persone, c’è la possibilità che alle volte il pagamento non venga riconosciuto. In questi casi, cosa fare? Vediamo insieme.

Cosa fare se il pagamento non viene riconosciuto

Se ci accorgiamo che il pagamento effettuato non viene riconosciuto, allora c’è la possibilità di inviare un reclamo ufficiale per ottenere un rimborso. Questo reclamo fa riferimento a rimborsi non concessi o sbagliati e si invia attraverso un modulo apposito che è disponibile sul sito Consap; ovvero la società pubblica che si occupa proprio di questi rimborsi.

Ciò che non tutti sanno è che è necessario prestare attenzione alle date specifiche: ci sono delle scadenze precise da rispettare affinché il reclamo vada a buon fine. Se si ha necessità si può contattare il servizio di Altro consumo, oppure il servizio di assistenza di PagoPa, dall’app IO. Basta toccare sul punto interrogativo e compilare il form apposito. Basta allegare poi una foto che dimostri proprio i movimenti effettuati.

È possibile, anche, che non si ottenga il rimborso previsto a causa del fatto che l’iban è sbagliato. Niente paura, basta correggerlo, eventualmente, nella sezione apposita presente nell’app IO.

Cashback info utili

Ma effettivamente, che cosa è e come funziona il cashback? Ecco alcune informazioni utili. In primo luogo parliamo di una iniziativa del Governo che era stata proposta sotto forma sperimentale nel periodo natalizio e che poi è stata confermata anche dal 1° gennaio 2021, fino al 30 giugno 2022.

Questa consente di incentivare i pagamenti cashless, senza contanti, grazie alla restituzione di una parte di denaro in percentuale su quanto pagato con una carta. Ciò consente di ottenere, quindi, dei rimborsi nell’arco di un semestre. Questi rimborsi possono essere pari al 10% di quanto speso dal consumatore, fino ad un massimo di 1500 euro a semestre, fermo restando che debbano essere effettuate almeno 50 operazioni cashless a semestre. Questo permette di ottenere un rimborso massimo annuo di 300 euro.

Da segnalare come il pagamento sarà considerato soltanto se per un massimo di 150 euro. C’è, inoltre, la possibilità di poter partecipare ad un supercashback, che consiste proprio in un rimborso ulteriore riconosciuto ogni semestre, per 1500 euro, ai primi 100 mila registrati che effettuano il maggior numero di operazioni in cashless. Fermo restando il minimo di 50 operazioni a semestre.

Tutte le informazioni, circa anche la classifica finale e in tempo reale, sono presenti sull’app IO.

Chi può fruire del cashback

Ma chi è che può fruire di questa iniziativa? Tutti, a patto che si parli di maggiorenni residenti in Italia. Per le operazioni singole di acquisto non vengono considerate quelle effettuate attraverso attività imprenditoriali o da professionisti.

Ci si riferisce, quindi, ad acquisti semplici, di ogni tipologia: parliamo, per esempio, di spese comuni, di elettronica, di abbigliamento o alimentari.

Sono escluse, inoltre, tutte le operazioni effettuate online. Questo perché difatti con gli acquisti online si procederebbe già al pagamento cashless e non ci sarebbe una incentivazione all’acquisto nei negozi tradizionali.  Per quanto riguarda gli esercenti, tutti possono accettare questo tipo di pagamenti, visto che si tratta di pagamenti normalissimi con carta. Saranno i gestori del pos a stipulare degli accordi con gli operatori.

Tra i vari strumenti di pagamento ammessi troviamo praticamente tutte le carte di credito, a circuiti internazionali; le carte pagobancomat, le carte satispay e Bancomat pay. Per ora non è possibile pagare con i servizi contactless con smartphone, visto che non viene riconosciuto il cashback.