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I file WebM e DLL: cosa sono e come aprirli

Una tipologia differente di file multimediali che hanno fatto la propria comparsa a partire dal 2010, per volontà di Google, in veste di formato aperto e gratuito per scopi legati a Internet. Il tutto con l’obiettivo di semplificare l’utilizzo di app, sia gratuite che a pagamento.
Non tutti i browser tuttavia supportano questo genere di file e spesso può capitare di avere problemi legati alla corretta visibilità, all’impossibilità di aprirli. Quando un browser (come nel caso di Chrome, che è a marchio Google) supportano questo genere di formato, WebM, non si riscontrano problematiche di alcun genere e non è richiesta l’installazione di alcun codec aggiuntivo.
In caso contrario può essere necessaria un’operazione aggiuntiva per visualizzare correttamente questo formato. Che può essere di fondamentale importanza, dato che il formato WebM è usato in modo particolare per lo streaming e per le videoconferenze.

Formati utili per software di Videoconferenze

Si parla quindi di un qualcosa di molto attuale e richiesto negli ultimi anni: la tecnologia streaming ha avuto una diffusione enorme così come tutti i vari software di videoconferenze, in particolare da quando si è iniziato a diffondere il Covid 19 con tutto il suo carico di criticità. Da allora il concetto di videoconferenza è diventato un must sia in ambito lavorativo che per quanto riguarda i rapporti personali.
Tra l’altro, tornando ai file con estensione WebM, questi sono diventati un caso, un oggetto del contendere a livello anche politico in rete: motivo, il fatto che si ‘accusa’ Google di aver imposto questo formato per audio e video mentre le altre aziende rivali di Big G, come ad esempio Apple e Microsoft, continuano a fare ricorso ad altri formati quali ad esempio l’Mp4.
In sostanza il consumatore finale si trova a dover fare i conti con diverse tipologie di file ed estensioni, che hanno le medesime funzioni ma che variano a seconda del supporto che si sta utilizzando.

Il problema dei brevetti

Un po’ quanto accade anche con i file DLL (vedi qui una guida su come aprire il file DLL), che nella maggior parte dei casi sono forniti con il sistema operativo Windows o inclusi direttamente nei programmi Windows. La questione è anche legale, riferita quindi a brevetti e diritti: i brevetti per i Codec fanno capo alle aziende che producono i software che ne incassano i diritti di licenza, mentre la nascita dei file specifici di Google come WebM sarebbe legata proprio alla necessità di aggirare questi brevetti.
Una querelle che rischia di avere al centro proprio l’utente finale, alle prese con eventuali malfunzionamenti che possono generarsi dall’eliminazione o modifica di un file DLL ad esempio, operazione che può causare errori all’interno del programma. Evenienza non così rara, che porta con sé la necessità di reinstallare il programma o scaricare e installare una nuova versione della DLL (nella maggior parte dei casi, errori di apertura legati a questi file sono provocati da errori nel Registro di Windows) per tornare a poter usufruire del software in modo corretto, senza errori di visualizzazione.