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Le regole per capire la cessione del quinto

Quando si decide di ricorrere alla cessione del quinto occorre fare mente locale su alcuni passaggi chiave, che servono ad avviare e mettere a segno velocemente la richiesta. Possono essere molte le motivazioni che spingono a compiere questo passo, a cominciare dalla necessità di ristrutturare la propria abitazione o di estinguere il mutuo. Magari c’è da acquistare una macchina nuova oppure ancora si vogliono sostenere le spese per il matrimonio di un figlio. L’opzione della cessione del quinto si rivela in ogni caso vincente: nel mare magnum delle forme di prestito personale è la più semplice. C’è infatti un’unica garanzia richiesta, si tratta della busta paga o della titolarità di una pensione: il TFR non è indispensabile. Cerchiamo di capire come sia possibile destreggiarsi tra i vari passaggi, i documenti da presentare e il calcolo delle rate.

Che cos’è e come funziona
Per capire il funzionamento di questa tipologia di prestito occorre partire da un fatto: sta riscuotendo un successo sempre più ampio, soprattutto tra quelle persone che abbiano necessità di entrare velocemente in possesso di liquidità per affrontare determinate spese. Si tratta di un prestito personale, di tipo non finalizzato (non serve dare spiegazioni sull’utilizzo del denaro) e garantito, con una durata variabile. Si possono rimborsare le singole rate attraverso la cessione della quinta parte del proprio stipendio (oppure della pensione): stiamo parlando del 20% del netto percepito.

Chi può essere interessato al prestito
Il target ideale della cessione del quinto è rappresentato da dipendenti privati e pubblici, pensionati e personale delle forze armate così come neoassunti e dipendenti di cooperative. Persone che sono tutte accomunate da un obiettivo: riuscire a ottenere una somma di denaro per dare concretezza a desideri e progetti spesso urgenti. Sarà anche utile specificare, per quanto riguarda il momento della richiesta al proprio datore di lavoro che quest’ultimo non può rifiutarsi di concederla (mentre invece ciò può accadere nel caso della ‘doppia cessione’).

I documenti che occorrono
Il momento della richiesta per l’attivazione della relativa procedura si concretizza con la presentazione di determinati documenti. Si tratta di codice fiscale e carta di identità, unitamente alle ultime due buste paga (o il cedolino della pensione), Certificato unico dipendente (CUD) e certificato di stipendio (i pensionati presenteranno invece il certificato che attesti il diritto alla pensione). Possono richiedere la cessione del quinto – diversamente da quanto avviene con altre modalità di prestito – anche persone che siano state sottoposte a protesto o siano state individuate come ‘cattivi pagatori’.

I costi da monitorare e le polizze
Nel momento in cui si decide di fare richiesta per ottenere la cessione del quinto diventa necessario sottoscrivere due polizze assicurative: quella relativa al rischio della vita e l’altra riguardante la perdita eventuale dell’impiego. La rata massima che può essere applicata equivale al quinto di stipendio/pensione: ogni mese l’ente pensionistico o il datore di lavoro provvede a trattenerla, per poi versarla alla banca o istituto finanziario che ha erogato il credito. Nella fase di valutazione del prestito, infine, bisogna fare mente locale su alcuni valori come TAN e TAEG (ovvero il tasso annuo nominale e il tasso annuo effettivo globale) oltre alle spese di istruttoria (all’interno di queste sono comprese sia la valutazione che la gestione della richiesta di cessione).