Le notizie dal territorio

Informazione Pubblicitaria

Perché ascoltare musica fa bene

Sono davvero poche le persone che, al giorno d’oggi, possono fare a meno della musica. Ovunque si vada, spesso ci si muove accompagnati da qualche canzone, anche solo canticchiata a bassa voce, a volte nei momenti più inopportuni.

Di frequente, si ascolta musica per far passare il tempo più velocemente (durante un lavoro noioso, ad esempio), per passione, per non sentirsi soli e per molte altre ragioni che, spesso, è difficile capire o analizzare. Si tratta di una forma d’arte che da sempre dà colore a varie esperienze e che, inevitabilmente, finisce per tenere compagnia a chiunque, nei momenti più importanti della vita e della giornata.

Musica: i suoi benefici

Non si tratta solo di un’abitudine o di un modo per combattere la noia: ascoltare la musica è uno dei modi migliori per prendersi cura della propria persona e, nello specifico, del benessere della propria mente. Certamente, nel corso del tempo, sono cambiate le modalità di ascolto, che al giorno d’oggi sono molto varie: si va dai concerti, all’ascolto dei dischi in vinile (dal sapore molto vintage, quasi quanto quello delle audiocassette e dei compact disc), passando per sistemi quali spotify o – una leggera variante – i file musicali, caricati sul proprio dispositivo con un convertitore youtube mp3 e pronti da ascoltare direttamente tramite auricolari. Tuttavia, comunque la si ascolti, la musica aiuta a stare meglio nel corpo e nella mente.

Una buona canzone, infatti, può rilassare o eccitare, divertire o intristire: a meno che il testo sbagliato non sorprenda per caso tramite radio, scegliere consapevolmente la canzone adatta al proprio stato d’animo può aiutare chiunque a migliorare l’umore o risollevarlo quando si è particolarmente sotto tono.

Questo effetto è facilmente verificabile, ma non tutti sanno che da questo principio è stata ricavata una vera e propria forma terapeutica di ascolto: la musicoterapia, che sfrutta le varie melodie per curare stress, ridurre le sensazioni negative di ansia e rabbia, stimolare il rilassamento e la meditazione.

Il brano giusto, in sostanza, si trova in base alle proprie esigenze: esistono le canzoni adatte a sfogare le emozioni più negative, mentre altri testi riescono a stuzzicare maggiormente la malinconia; alcuni, invece, sono adatti ad accompagnare una sessione di allenamento sportivo o di attività fisica (è sempre più frequente vedere qualche sportivo darsi alla corsa con l’immancabile coppia di auricolari), mentre ci sono dei testi che sembrano fatti proprio con lo scopo di dare ispirazione alle anime più sensibili o alle menti più fertili.

Tutti effetti, questi, che possono essere sperimentati magari durante una bella passeggiata, con in sottofondo la giusta colonna sonora: la più appropriata play-list di youtube. Certo, si tratta di soluzioni più adatte alle passeggiate solitarie, piuttosto che a quelle in compagnia, ma non è difficile immaginare come proprio la musica – con la condivisione di gusti o antipatie, di commenti e di momenti di confronto – garantisca un’altra forma di benessere: quella derivante dallo stare in compagnia di altre persone, più o meno appassionate dello stesso genere e degli stessi pezzi.

Ovviamente, alcune canzoni si prestano meglio all’ascolto individuale, o comunque in compagnia assai ridotta: si potrebbe dire che questo sia il caso della musica classica (che, in aggiunta, si rivela particolarmente apprezzata da uomini e donne tra i 45 e i 70 anni), ma non si tratta di una regola assoluta.

Infine, si chiude sottolineando l’innata capacità della musica di creare empatia e far circolare emozioni: proprio per questo, la condivisione dell’esperienza musicale si rivela un momento veramente prezioso, per allargare la propria rete di amicizie e conoscenze, per accompagnare gli eventi più importanti della propria vita, o per crescere con le persone care (si pensi ai genitori che ascoltano musica con i figli, condividendo i propri ricordi o interessandosi ai gusti delle generazioni più giovani).