Coronavirus e crisi. L’immoralità dell’Europa

Quanto potrà durare questa situazione se la sensazione che si prova alzandosi la mattina è quella di essere precipitati nell’incubo di una dominazione straniera?

Non credo sia giusto che i cittadini del Sud Europa si sveglino con l’angoscia, non solo per il Covid – 19 ma anche per le incertezze costanti che l’Europa ci butta sul groppone tutte le volte che si riunisce insieme alle implicite minacce di un futuro di povertà priva di sbocchi.

Quanto potrà durare l’Unione Europea se i propri cittadini temono le decisioni dei suoi vertici e invece di vedere la Casa Comune come fonte di soluzioni la vedono come minaccia?

Quanto potrà durare questa situazione se la sensazione che si prova alzandosi la mattina è quella di essere precipitati nell’incubo di una dominazione straniera?

Forse per sempre, perché i vertici europei contano sul principio della rana bollita di Noam Chomsky  ma, forse proprio l’accelerazione indotta dal coronavirus e della evidente negligenza dell’Europa per affrontare la situazione, ci si potrà salvare saltando fuori dal pentolone prima di essere bolliti.

Oppure quanto ci metteremo tutti per precipitarci nelle braccia di Salvini e Meloni con la stessa speranza con cui un naufrago che sta per affogare si aggrappa ad un legno marcio che sta già affondando di suo?

Esagero? Non credo.

Ho ascoltato gli esiti della riunione dell’Eurogruppo e la conferenza stampa del Presidente Conte.

A parte l’umana simpatia per le difficoltà che incontra nell’azione di governo e nelle trattative con l’Eurogruppo, anche per la inconsistenza di ministri chiave come Gualtieri e la debolissima sponda del pavido Gentiloni, per il resto sono spiacente di non potermi unire al coro degli ottimisti sull’esito della trattativa.

Anche perché, come con disgustoso compiacimento dicono gli ominicchi liberali e gli europeisti a prescindere, noi ci presentiamo al tavolo con una pistola ad acqua, grazie all’architettura di governo dell’euro che proprio questi signori ci hanno regalato, mentre la Germania si presenta con le panzer division.

L’anomalia della BCE

In tutto il mondo per ogni stato sovrano c’è la potestà sul debito pubblico e un pieno controllo della gestione di questo debito tramite la potestà sulla moneta e sulla Banca Centrale. Solo in Europa ci sono stati sovrani che hanno la piena potestà sul debito senza avere tutte le possibilità di manovra che si hanno con una propria Banca Centrale e una propria moneta. Una tragica anomalia.

Come prima cosa vorrei tranquillizzare il signor Mauro Bottarelli che, con l’arroganza tipica dei seguaci del liberal pensiero, in un suo articolo su ilSussidiario.Net ci invita a tenere attaccati al frigorifero i suoi grafici che ci dimostrano che solo grazie all’intervento della BCE e del suo ‘bazooka’ messo in campo, su suggerimento di Draghi, oggi lo spread non sia volato alle stelle.

Signor Mauro si riposi e stia sereno. Gli italiani sono ragazzi svegli. Se la Commerzbank e la Deutsche Bank invitano i propri clienti a vendere i titoli di stato italiani e lo spread non vola non c’è bisogno dei suoi grafici per capire che dietro c’è la mano santa della BCE.

Purtroppo, come tutti i fedeli del neo catechismo liberale, il signor Mauro non riesce a trarre le debite conclusioni logiche che proprio i suoi grafici dimostrano.

La BCE con i suoi enormi strumenti come è in grado di azzerare lo spread è anche in grado di generarlo. Eccole le panzer division tedesche. Compito delle banche centrali è quello di tutelare il risparmio e la tenuta delle economie e del debito pubblico. In Europa, unico caso al mondo, la BCE è un organismo sovrannazionale non soggetto ad alcun controllo e vincolo democratico. A chi risponde? A quali interessi?

Purtroppo siamo quasi certi che la manina della BCE abbia esercitato un ruolo forte sia per favorire la caduta del governo Berlusconi nel 2011, sia per mettere ostacoli alla formazione del governo gialloverde del 2018. Abbiamo invece la certezza granitica e documentata che la BCE di Draghi abbia giocato un ruolo fondamentale per costringere il governo Tsipras in Grecia nel 2015 a firmare il terzo disastroso memorandum con il MES.

Questo implica che nessuno stato nell’Eurogruppo, tranne ovviamente la Germania che considera la BCE come una succursale della Bundesbank al comando di Rommel, possa negoziare nell’Eurogruppo in scienza e coscienza e nell’interesse dei propri cittadini. Il signor Mauro e tutti i liberisti di questo paiono felici e si gloriano, io invece sono terrorizzato dall’avere, di fatto, al governo dell’economia europea un organismo burocratico senza alcun controllo democratico.

Cosa avremmo mai potuto fare se Lagarde invece di fare con diligenza il ‘compitino’, come il signor Mauro con sprezzo afferma, assegnatole da Draghi se ne fosse fregata e avesse mantenuto le posizioni iniziali di non difendere la tenuta dell’Euro? E se Draghi per motivi propri avesse ritenuto opportuno tacere?

Sono certo che nulla c’entri ma proprio per la delicatezza della posizione di Mario Draghi credo che vada fatta piena luce sul recente incendio della sua casa. Questo non per fare il complottista ma per ovvi motivi di serenità dell’opinione pubblica.

I tagli alla spesa non funzionano

Tutto andrebbe comunque bene se noi non avessimo un debito pubblico elevato e se questo debito, grazie alle ricette di tagli alla spesa applicate sistematicamente negli ultimi 10 anni, non ci avessero indebolito ancora di più rispetto alla crisi del 2008. Per tutti i liberali l’unica ricetta che serve per tutte le occasioni e per tutti gli stati è il taglio della spesa pubblica.

Ma siamo sicuri che funzioni? Se così fosse già al primo taglio delle pensioni in Grecia del 40% il debito pubblico sarebbe dovuto scendere alla grande. Invece oggi siamo in Grecia in una situazione di rapporto Debito/PIL del 180%, una situazione di fallimento e dopo misure di taglio alla spesa forsennate portate avanti con crudeltà da nazisti, più che da economisti.

Per contro i liberisti ci dicono che la Germania vada bene perché la spesa pubblica è sotto controllo. Ma ne siamo certi?

In Germania l’incidenza della spesa sanitaria sul PIL è passata dall’ 8,1% del 2008 al 10% del 2017.

In Italia nel 2008 era del 6,7% sul PIL e nel 2017 del 6,5%.

In Grecia del 6,3% nel 2008 e del 5,1% nel 2017.

In Francia era dell’8,4% nel 2008 e del 9,1% nel 2017.

Dove ci sono stati tagli il rapporto Debito / PIL è peggiorato invece di migliorare.

Ma la situazione assume tinte più fosche se guardiamo la spesa sanitaria non come incidenza sul PIL ma come spesa pro-capite.

Questa è stata in Germania pari a 2.575,16 euro nel 2008 e a 3.589,02 nel 2017 con un incremento del 39,37%.

In Italia nel 2008 era di 1.871,40 euro per abitante e di 1.726,60 nel 2017 con un decremento del -7,7%.

In Grecia era 1.432,20 euro nel 2008 e di soli miseri 892,10nel 2017 con un decremento del -37,77%, quasi un quinto della Germania,

In Francia era 2.625,13 euro nel 2008 e di 2.979,19 nel 2017 con un incremento del 13,48%.

Anche in Francia il rapporto debito PIL è peggiorato ma almeno il PIL è aumentato, forse proprio grazie al mancato taglio della spesa sociale e sanitaria.

Perché la sanità pubblica in Germania funziona meglio che in Italia? Perché noi abbiamo la mafia? Perché non tagliano la spesa? Non siate ridicoli insieme a tutta la confraternita liberale!

I liberali, Monti in testa, affermano che quota 100 e il reddito di cittadinanza abbiano prodotto disastri. A me risulta invece che nel 2019 il rapporto deficit PIL in Italia sia stato dell’1,6%, il migliore in assoluto dal 2007 e che il dato peggiore ci sia stato quando Monti tagliò le pensioni. Dove è dimostrata l’affermazione del danno prodotto da quota 100 e dal reddito di cittadinanza? In quale rapporto causa effetto è provata con rigore scientifico o almeno empirico questa affermazione?

Ho preso la spesa sanitaria perché in questo momento ci sono sulla sanità le maggiori sensibilità, ma il quadro non cambia per nessuna delle spese sociali.

Il sofisma liberale che i tagli alla spesa implichino minori imposte e che questo implichi maggiori consumi e maggiori investimenti privati e quindi minor rapporto debito / PIL non funziona.

Anzi funziona solo in Germania, dove non viene applicato, ma nei paesi dove viene applicato li precipita in una spirale senza fondo.

I liberali confondono volutamente, altrimenti sono solo stupidi, la spesa pubblica con gli sprechi, la corruzione e i soldi dati alla mafia. Ma veramente tagliare la spesa sociale o gli investimenti significa togliere soldi alla mafia? Veramente è questo il rigore? Per fortuna non fate i medici altrimenti la vostra terapia per guarire dal Covid – 19 sarebbe quella di togliere il nutrimento ai malati. Morto il paziente muore anche il virus. Logico, no?

L’immoralità dell’Europa

In una inchiesta dell’Espresso del 26 ottobre 2018  si afferma che l’evasione e l’elusione fiscale consentita da Olanda, Lussemburgo e altri paradisi fiscali europei valga 1.000 miliardi di euro l’anno. Il PIL dell’Italia vale circa il 18% dell’area euro, quindi questi paesi ‘amici’ rubano tasse all’Italia per circa 180 miliardi anno.

Trovo immorale che l’Olanda ci dia con protervia e arroganza lezioni e soprattutto che metta veti e condizioni il percorso di uscita dalla crisi. Va immediatamente chiesta la modifica dell’articolo 93 del TCE (Trattato Costitutivo Europeo) e fare un trattato fiscale sulle imposte che impedisca la concorrenza tra stati.

Non so se la stima fatta dall’Espresso sia corretta ma è chiaro, cari liberali, che finché non si mette rimedio a questa situazione nessuno, e tantomeno l’Europa, ha la levatura morale per chiedere tagli e sacrifici ai cittadini dell’Europa del Sud.

Ecco come finanziare l’uscita dal problema della pandemia: almeno per un anno tutte le aziende e i capitali leciti e no che si rifugiano nei paradisi fiscali paghino le tasse nei paesi di origine. Ecco qua trovati i 1.000 miliardi di questa trattativa umiliante per tutti che sta facendo l’Eurogruppo.

E mentre ci siamo, cari concittadini italiani, piantatela di votare Berlusconi che con una mano ci fa l’elemosina di 10 milioni per l’emergenza e con l’altra porta Mediaset in Olanda per non pagare imposte. Non è un caso che Forza Italia sia così possibilista.

Il MES va chiuso senza se e senza ma e i suoi vertici mandati sotto processo

Alla direzione del MES c’è un criminale. Il signor Riegling che, dopo aver imposto tagli di pensione ai Greci del 40% solo nella prima fase, ha chiesto al governo Tsipras di non pagarle del tutto per fare fronte a una rata del FMI. Come altro definirlo se non un criminale. La governance prevede che la nomina del capo del MES sia di fatto a carico della Germania, che la valutazione della sostenibilità del debito sia a carico del MES stesso. Tutto questo non è più tollerabile. L’Italia partecipa per quasi il 18% delle risorse del MES senza averne alcune beneficio e nessun potere nella governance. Guai a firmare il nuovo trattato che mette a rischio anche le nostre banche.

Ma non è tutto. Nella riunione dell’Eurogruppo si è deciso che il MES partecipi con 240 miliardi alle spese sanitarie derivanti dal Covid – 19. La quota che può ritirare ogni paese vale il 2% del PIL, per l’Italia vale 36 miliardi. Però l’Italia contribuisce per il 18% dei 240 miliardi di dotazione MES, che, se la matematica regge anche nelle dinamiche dell’Eurogruppo, vale circa 43 miliardi.

Ma, fatemi capire, per riprenderci una parte dei soldi che l’Italia deve mettere nel MES deve chiedere il permesso all’Olanda? Ancora non è chiaro che se li prendiamo poi dobbiamo pagare interessi e correre il rischio di avere la Troika in casa. È per questo che Gentiloni e Gualtieri sono così soddisfatti? Ma siamo su scherzi a parte? In realtà Crimi ci tranquillizza: l’Italia non ricorrerà al MES! Quindi in questo caso noi verseremo 43 miliardi senza avere nulla in cambio? Belin, ma gli olandesi sono dei geni della truffa! E poi si parla male dei napoletani.

Ma allora Tobias Piller, che è sempre in TV a fare lo splendido con il nostro sedere, fa bene a sfotterci con malagrazia e dirci che dobbiamo tagliare le spese. Se buttiamo così i soldi dalla finestra e diciamo anche grazie a chi ce li fa buttare …. Se fossi Macron avrei timore che i gilet gialli scoprano che gli olandesi hanno fregato anche lui. Insomma i soldi del MES messi da Francia, Italia e Spagna finiranno a finanziare e le spese sanitarie dei Paesi Baltici che ovviamente saranno sempre al fianco di Olanda e Germania contro i paesi del Sud.

Caro Presidente Conte, le voglio veramente bene e spero che lei continui con la forza e determinazione che ha mostrato fino ad ora, per questo ho citato Crimi. Ma questo meccanismo del MES è bene che se lo chiarisca anche Lei. Non ha senso partecipare al MES se poi non lo si utilizza. E non ha senso partecipare con quote ad un organismo che ha un track record criminale e che è inadatto non solo nelle attuali condizioni ma sempre.  È vero che non è stato lei a firmare il MES nella configurazione attuale. Fa bene a ricordare chi ci ha messi in questa trappola del MES. Ma chi ci ha messo in queste condizioni? Sì, anche Meloni, che vale quello che vale e che valeva ancora meno all’epoca, ma i veri padri di questa trappola, e di altre trappole europee, si chiamano Prodi, Monti, Letta, Renzi con la consulenza di Giavazzi, Alesina e Favero. Sono questi quelli bravi che invoca Formigli e che vorrebbe vedere al suo posto, che Dio ce ne scampi, con draghi presidente del consiglio! Son questi che dovrebbe chiamare in causa per rinfrescare veramente la memoria agli italiani. So che lei non può farlo ma lo facciamo noi per Lei.

L’asimmetria nella risposta alla pandemia

Mentre in Europa si discute di piani di rientro e di condivisione del debito il resto del mondo stampa carta che avrà l’effetto dell’innalzamento del debito pubblico per rilanciare l’economia. Nessun piano di rientro a breve e nemmeno a lunga scadenza. Appena sarà possibile questo debito sarà semplicemente cancellato. Solo in Europa si pretende che questo debito rientri nel più breve tempo possibile e questo danneggerà solo l’Europa e gli stati che già oggi soffrono di crisi del debito accelerata dalle politiche liberali.

Il fiscal compact è insostenibile per tutti i paesi del Sud Europa, figuriamoci se avranno la capacità di ripagare il debito supplementare per il Covid – 19.

In tutto questo in Italia si inizia con magnifico tempismo a proporre le prime misure. Il PD vuole tassare i redditi sopra gli 80 mila euro, qualcun altro vuole ridurre lo stipendio agli statali. Minchia, che geni! Ma si è capita la dimensione del problema che abbiamo davanti? Si è capito che se si stronca la ripresa con tasse e scemenze simili o con i tagli dei liberali siamo col sedere per terra per le prossime quattro generazioni?

Nel frattempo, come ha ricordato il Presidente Conte nella sua conferenza stampa, mentre noi perdiamo tempo con questi soldini messi in campo con malagrazia mentre già ora servirebbero all’Europa 1.500 miliardi gli USA hanno già messo sul piatto 2.400 miliardi di carta stampata, e hanno fatto non bene ma benissimo. Questo significa essere una unica nazione e una vera potenza mondiale che risorgerà in un fiat! Altro che la micragnosa visione germanica e liberale.

La necessità non dilazionabile del piano B

Per quello che dicevo all’inizio non siamo in condizioni di negoziare liberamente all’interno dell’Eurogruppo visto che siamo sotto la minaccia costante della BCE e dei mercati che punteranno sempre a schiacciare l’anello più debole della catena. Prima la Grecia, poi noi, poi la Spagna poi la Francia, in una successione da film dell’orrore.

Occorre predisporre un piano B che nel giro di un fine settimana, a mercati chiusi, ci riporti di nuovo alla sovranità nazionale sulla moneta. Un piano, che si spera non sia mai necessario mettere in atto, ma che occorre avere a portata di mano per qualsiasi necessità e specialmente per aumentare la capacità negoziale del nostro Paese. Una sorta di “ordigno fine di mondo” come quello del film “Il dottor Stranamore”. Per i liberali, che di sicuro non hanno visto il film, è simile alla cintura esplosiva dei kamikaze. Una arma di ricatto insomma che significa: se ci fate morire vi trascineremo con noi all’inferno. Ma al tempo stesso, metafore a parte, una arma che se dovessimo proprio usare ci dia qualche speranza di sopravvivenza.

Onestamente non so se si poteva fare di meglio ma l’accordo di ieri è preoccupante e specialmente l’immotivato entusiasmo di Gualtieri e di Gentiloni. Non hanno certo la levatura per tenere la schiena dritta in questa circostanza. Credo che vadano rimossi, almeno Gualtieri visto che Gentiloni ormai ha la cadrega assicurata. In ogni caso senza il piano B combattiamo con le pistole ad acqua.

Meglio ancora, come già detto , sarebbe meglio emettere i Corona Bond garantiti solo dai paesi del Sud Europa. L’ idea mi pare inizi, ancora troppo timidamente, a circolare. Un primo passo per la costituzione di due Europe. Se ci fosse un minimo di intelligenza politica questa sarebbe la via più indolore. Una separazione negoziale, di cui Cacciari ha più volte evidenziato la necessità, tra l’Europa del Sud e quella del Nord.

Se non ora quando?

In ogni caso spero che il presidente Conte ribalti il tavolo alla prossima riunione altrimenti avremmo consegnato il Paese a Salvini e Meloni.