





Dal palco riconosce vecchi amici e conoscenti in mezzo alla folla accalcata in prima linea, come Nadia e Peppe. Saluta anche qualcun altro chiamandolo con quel soprannome che ben conosce. E ammette: “sono tantissimi i ricordi che mi riaffiorano alla mente, ma è come se non fosse cambiato nulla”
Ritornata nella sua Pignola, Arisa guarda negli occhi i suoi fans. In migliaia sono accorsi per assistere al concerto dell’artista lucana che, in costante e progressiva ascesa negli ultimi quattro anni, da San Remo a X Factor, dalla musica, al cinema, ai libri, ammette di “essere rimasta la Rosalba di sempre”.
Il fiume di gente che si snoda tra le stradine di una Pignola in festa, a poco a poco, confluisce al campo sportivo, sugli spalti e tutt’intorno. Oltre duemila persone, dalla vicina Potenza e da tanti paesi limitrofi per un evento che si annunciava attesissimo sin dallo scorso mese di maggio: per quando era stato programmato in concomitanza della festività patronale, poi rinviato. Così in tanti l’aspettavano. Bimbi in passeggino di tre-quattro anni non di più; un esercito di giovani e giovanissimi intenti a scattare foto con i loro telefonini; uomini e donne di ogni età: persino aitanti ultra settantenni sfidano la ressa con bastone e cappello in testa. I fans di Arisa non hanno limiti anagrafici: perché talento, voce da usignolo e quell’aria trasognata fanno breccia nel cuore di chiunque.
Con l’ironia e la dolcezza che la contraddistinguono interagisce con il pubblico con disinvoltura e simpatia per tutta la durata dell’esibizione: un paio d’ore di musica in cui propone i suoi successi sanremesi (‘Sincerità’ 2009; ‘Malamorenò’ 2010; ‘La notte’ 2012) e i brani tratti dal nuovo album ‘Amami’ e dagli album precedenti, parte integrante del tour che proseguirà per tutta l’estate (‘Amami’, ‘Si vola’, ‘L’amore è un’altra cosa’, ‘Nel regno di chissà che c’è’, ‘Sai che c’è’, ‘L’uomo che non c’è’, ‘Pace’, ‘Missiva d’amore’). Originalissime le interpretazioni di pezzi che hanno fatto la storia del pop e del rock: da ‘Personal Jesus’ a ‘Wake me up’; da ‘Losing my religion’ a ‘Ti sento’ dei Matia Bazar. Fino a condire di un inedito ritmo samba ‘Com’è bello far l’amore’ della Carrà e ad intonare ‘T’aggia vulut bene’ su esplicita richiesta di zia Carmela.
In chiusura indossa persino i panni dell’acuta giornalista: il sindaco di Pignola, Ignazio Petrone, e il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, salgono sul palco per renderle omaggio. Mai si sarebbero aspettati di esser chiamati a dar conto, in tale occasione, della fattibilità o meno dell’aeroporto in Basilicata perché “se ci fosse – spiega Arisa – potrei tornare a casa molto più spesso”. Ai lucani non resta che rassegnarsi all’idea di non averne mai uno a disposizione, eppure c’è la consolazione di poter contare sul servizio di navette che da Potenza porta a Capodichino: precisazione del presidente Lacorazza a cui segue la battuta finale dell’artista: “E allora: che vi lamentate a fare?!?”.