Cgil “Creare vero lavoro vuol dire obbligare aziende ad assumere giovani lucani”

“La denuncia di queste ore della Fp Cgil sul tentativo di assumere alla Regione, senza concorso, i portaborse di consiglieri e assessori, dovrebbe portare immediatamente alla presa di posizione della Regione, del suo Presidente e degli stessi consiglieri del centro sinistra, contro questo ennesimo schiaffo ai tanti giovani laureati lucani che vorrebbero una società basata sul merito non sulla raccomandazione. Del resto mentre il sindacato, Cgil per prima, ma non solo (come non condividere la denuncia di questi giorni anche della Cisl, per la vicenda degli apprendisti alla Geolog) sta chiedendo alla Regione di farsi protagonista, insieme a noi, di una più generale vertenza per obbligare la Total ad avere comportamenti più responsabili nei confronti del nostro territorio, dal fronte dei tanti assessori a cui piace più parlare che fare, giunge solo silenzio. La Total non può portare a spasso un centinaio di giovani lucani dal 2008 per poi assumerne solo 54, quando a fronte di un’estrazione a regime di 5-60000 barili stiamo parlando di centinaia di milioni di euro di guadagni. La Total non può darsi alla macchia e rifiutare un confronto con sindacato e comuni per un accordo su occupazione locale, tutela salute e ambiente, sviluppo. Se si continuerà così le tensioni sociali cresceranno ulteriormente, come la rabbia degli stessi giovani. Dobbiamo invece impegnarci tutti per dare un chiaro messaggio: niente long list, niente assunzioni per raccomandazioni alla Regione, ma anzi una mobilitazione generale di tutte le migliori energie lucane (sindacati, comuni, amministratori, associazioni, ecc.) per dare gambe e sostanza ad un rapporto diverso tra le grandi aziende e i nostri territori. Su questo facciamo appello a tutti, dal Presidente della Regione ai diversi partiti del centro sinistra, ai sindaci che già in queste ore stanno prendendo posizione, agli esponenti dell società civile: perché il futuro dei giovani lucani sia terreno comune per una comune battaglia di civiltà”. Così dichiara in una nota la Segreteria Regionale della Cgil Basilicata.