“Se non si fa sistema si spaventano investitori”

“Le parole dell’a.d. Fiat Marchionne non aggiungono nulla di nuovo alla nostra tesi: nel Paese, dal punto di vista economico, si fanno atti masochistici, non si fa sistema e questo stato di cose spaventa gli investitori nazionali che chiudono, o vanno all’estero, e quelli internazionali che ci guardano con diffidenza e si rivolgono altrove.” Lo sostiene Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uilm Basilicata per il quale “tra campagne denigratorie rivolte contro l’azienda ed i sindacati che hanno sottoscritto intese con la proprietà per mantenere le produzioni all’interno dei confini nazionali si è costretti a navigare a vista. Si fa un gran parlare della sentenza della Corte costituzionale sulla legittimità costituzionale dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori – afferma il sindacalista – ma qui emerge l’anomalia esclusivamente italiana di un sindacato antagonista che invece di essere tale fa politica ed azioni oppositive attraverso la frequentazione delle aule di tribunale.” Tortorelli si dice “sempre più convinto, da dell’importanza di intese basate, invece, sull’autonomia negoziale delle parti. Il problema è che tali accordi devono essere rispettati ed esigibili, mentre da più di un decennio la Fiom non sottoscrive intese, perché vuole avere le mani libere, essere di lotta e di governo insieme. Tutto il contrario della responsabilità richiesta per affrontare questo periodo di crisi e per competere a livello industriale in Europa.Quello che la politica deve mettere in atto – prosegue – è la riaggregazione positiva delle energie benefiche presenti nel Paese, che devono essere ricomposte e trovare sintesi.Tutto questo, purtroppo, ancora non c’è. Ci siamo noi che insieme a altre parti importanti del sindacato e del mondo metalmeccanico abbiamo lottato per più di un decennio in un’azione sindacale tesa a rinnovare i contratti, a far sì che le imprese italiane (Fiat compresa) rimanessero a produrre in Italia. E’ evidente – conclude il segretario Uilm – che gli investimenti programmati entro la fine di quest’anno e per il 2014 per produrre nuovi modelli sono ancora più importanti e rappresentano l’unico strumento per affrontare la ripresa del mercato”.