Anche in Basilicata si preannuncia un autunno caldo

10 settembre 2013 | 09:53
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Anche in Basilicata si preannuncia un autunno caldo

“I dati del Centro Studi Sintesi che segnano l’incremento del 32% negli ultimi cinque anni di disoccupati e sottoccupati lucani, sfiorando il tetto delle 30mila unità, dovrebbero ricordare che ci vogliono interventi soprattutto sull’occupazione per evitare un preoccupante autunno caldo anche in Basilicata, dove tra il 2007 e il 2012 si sono registrati oltre 18mila disoccupati in più (33%), mentre i sottoccupati sono aumentati di quasi 10mila unità (31%)”. E’ quanto sottolinea il segretario regionale della UIL Carmine Vaccaro aggiungendo che “la tendenza verso la flessione della cassa integrazione nel mese di agosto è di natura fisiologica. Tuttavia l’aumento di ore richieste dalle aziende, rispetto allo stesso mese del biennio precedente, non fa ben sperare. A preoccupare è la sostanziale identità con i dati che hanno caratterizzato il 2010, anno in cui c’è stato il maggior ricorso agli ammortizzatori sociali dall’inizio della crisi. Ciò che preoccupa maggiormente è, senza dubbio, l’alto numero di richieste di cassa in deroga, che con oltre 38 milioni di ore autorizzate segna, anche in un mese in cui crollano le richieste, un aumento molto forte rispetto allo stesso periodo del biennio precedente. A tale strumento occorre continuare a dare ossigeno, perché la crisi è ancora imponderabile nei suoi effetti e i lavoratori, così come le aziende, continuano ad aver quotidianamente bisogno di strumenti come questo che li aiutino, quantomeno, a rimanere a galla in attesa delle auspicabile ma ancora invisibile ripresa. Altrettanto allarmante è il numero delle domande di disoccupazione (+ 12% sul 2012) che, implacabilmente conferma come prosegua il calo occupazionale. Pertanto è necessario mantenere pienamente esigibile la cassa in deroga, senza inaccettabili restrizioni o riduzione di protezione per i lavoratori e, soprattutto, bisogna avviare politiche fiscali finalizzate alla ripresa dei consumi e, quindi, alla crescita economica”. Nel sottolineare che “ci sono ancora troppe vertenze aziendali aperte con diverse centinaia di posti di lavoro a rischio, su tutte quella del Gruppo Natuzzi, oltre alla forte conflittualità nel comparto della Pubblica Amministrazione e la riforma Fornero delle pensioni continua a produrre gravi e preoccupanti incognite sul destino di tanti lavoratori”, Vaccaro aggiunge che “tra le idee progettuali della Uil  quella purtroppo ancora sottovalutata è di investire nella Green Economy per uscire dalla crisi e migliorare la situazione occupazionale del Paese. E’ interessante notare – spiega il segretario generale della Uil – come man mano che diminuisce l’attenzione verso la green economy, cala anche la percentuale occupazionale del territorio esaminato. Ciò significa che l’economia sostenibile non è soltanto un modello di vita cui aspirare, ma anche una fonte di ricchezza e di lavoro. In un Paese in cui l’indice di disoccupazione è tra i più elevati a livello europeo, investire nei green job potrebbe rappresentare una via per uscire dalla situazione di stallo e di crisi in cui stiamo ormai da diversi anni”.