Legalità e impegno civile, la normalità di fare il proprio lavoro

1 ottobre 2014 | 10:28
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Legalità e impegno civile, la normalità di fare il proprio lavoro
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Legalità e impegno civile, la normalità di fare il proprio lavoro
Legalità e impegno civile, la normalità di fare il proprio lavoro
Legalità e impegno civile, la normalità di fare il proprio lavoro
Legalità e impegno civile, la normalità di fare il proprio lavoro

Legalità, sicurezza e impegno civile possono essere belle parole o stile di vita quotidiano. Dipende da noi. E’ questo il messaggio del Premio nazionale per la cultura della legalità e per la sicurezza dei cittadini promosso dal Comune di San Sebastiano al Vesuvio e svoltosi dal 25 al 27 settembre scorsi. L’edizione di quest’anno, l’ottava, ha visto tra i premiati anche la redazione del quotidiano on line Basilicata24.it insieme al magistrato Daniela Critelli del tribunale di Nola, al Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, alla Nazionale italiana cantanti e alla scrittrice Valeria Parrella. 

Nell’Auditorium della Scuola Media “Salvemini” abbiamo guardato in faccia chi, ogni giorno, con il proprio lavoro combatte l’illegalità. Nella “piccola Svizzera”, a pochi chilometri da Napoli, legalità e impegno civile ti accorgi subito che non sono slogan. Ma fatti, persone, risultati. Grazie alle domande degli studenti tutti i premiati si sono raccontati; lo abbiamo fatto noi, lo hanno fatto i magistrati presenti, lo hanno fatto don Enzo Cozzolino della Caritas di Napoli e don Tonino Palmese di Libera Campania. Un racconto corale legato da un unico filo: la normalità di fare il lavoro che si è scelto. Senza sentirsi eroi o santi. Normalità che tocchi con mano, quando all’uscita vedi don Tonino Palmese, in prima linea nella lotta alla criminalità, andare via da solo in auto. 

Al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti è toccato rispondere alla domanda più ‘scomoda’ dei ragazzi presenti nell’Auditorium che hanno chiamato in causa lo Stato. “Lo Stato può vincere sulla mafia, basta volerlo” ha detto il magistrato ribadendo poi l’importanza di mettere in campo tutti gli strumenti di legalità, anche la scuola, per contendere i giovani alla criminalità organizzata. 

“Lo spirito del Premio- ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di San Sebastiano Raffaele Aratro- è quello di voler mettere in evidenza il comportamento esemplare. Il filo rosso che lega tutti i premiati è la normalità. Abbiamo voluto raccontare delle tante persone che svolgono con scrupolo, serietà e impegno il loro lavoro e per questo sono diventate, “pericolose” per chi ha fatto dell’illegalità il suo pane quotidiano”. Quest’anno il premio è stato dedicato alla lotta contro il femminicidio. Basilicata24 ha dedicato il riconoscimento ricevuto a Grazia Gioviale, uccisa a 18 anni per aver rifiutato il suo assassino.