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Cronaca
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Falde contaminate da cromo esavalente: Siamo in una regione di quaquaraqua

20 settembre 2017 | 12:38
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Falde contaminate da cromo esavalente: Siamo in una regione di quaquaraqua
Falde contaminate da cromo esavalente: Siamo in una regione di quaquaraqua
Falde contaminate da cromo esavalente: Siamo in una regione di quaquaraqua
Falde contaminate da cromo esavalente: Siamo in una regione di quaquaraqua

Possibile che l’Arpab, la Regione, arrivino sempre in ritardo su tutto? Sempre dopo che la frittata è fatta?

Se abbiamo capito bene, anche dalle cose che non sono state dette, l’inquinamento nell’area in gestione alla Sogin per le attività di decomissioning, sarebbe stato rilevato nel giugno 2015. Si tratta di pericolosissimi inquinanti tra i quali trielina e cromo esavalente.

La Sogin, allora, avvia le procedure di comunicazione e contestualmente declina ogni responsabilità sulla contaminazione. Se non ricordiamo male a giugno del 2015 ci fu una riunione del Tavolo della Trasparenza Itrec.

In quella riunione l’Arpab assicurò che la situazione era sotto controllo e che non c’erano problemi per l’area circostante alla zona inquinata. Dopo due anni, e cioè a settembre 2017, l’Arpab conferma la presenza, nella falda acquifera sottostante l’impianto Itrec, di cromo esavalente, trielina ed altre sostanze cancerogene. Due anni.

Sempre nel giugno 2015, il direttore del Centro Enea, Giuseppe Spagna, dichiarava che “risultano inquinati pozzi interni sia all’Itrec sia all’Enea, ma escludo l’inquinamento della falda superficiale esterna al Centro.”

La Sogin già nel 2015 attribuiva la causa scatenante dell’inquinamento alla Magnox, società riconducibile comunque all’Enea, che negli anni 80 lavorava in quel sito. Quindi esisterebbe una sorgente storica di inquinamento nei lavori della Magnox in quegli impianti.

Altro che due anni, com’è noto agli osservatori più attenti, questa è una vicenda lunga, lunghissima. Una vicenda che conferma l’idea di una Regione popolata da dirigenti politici e amministrativi straordinariamente inadeguati. O sono incapaci, o sono negligenti, o sono conniventi. Fate voi.

Abbiamo sentito qualcuno gioire del fatto che l’Enea si farebbe carico della bonifica: e chi sennò! Davvero ridicolo. Assistiamo alla convocazione di tavoli ogni volta che si scopre l’acqua calda: l’inquinamento.

Loro fanno i tavoli mentre il malato muore. Possibile che l’Arpab, la Regione, arrivino sempre in ritardo su tutto? Sempre dopo che la frittata è fatta? E’ possibile tutta questa flemma, questo mantra del “stiamo verificando, aspettiamo i dati scientifici”, eccetera eccetera? Si sonnecchia da 30 anni. Scandaloso, scandaloso. Siamo una regione di quaquaraqua.