Operaio Stellantis: “E’ troppo tempo che galleggiamo, senza certezze e con turni ballerini”

Niente rientro in fabbrica domani, come inizialmente previsto. Il racconto di un lavoratore che ha notato "un corridoio di auto praticamente cieche"

Niente rientro in fabbrica domani, come inizialmente previsto, per gli operai Stellantis di Melfi. Per “sopraggiunta mancanza di un componente”, ulteriore “stop martedì dalla 6 alle 22” che allunga quello già decretato giovedì scorso. Nel frattempo il racconto di un lavoratore che la scorsa settimana, prima che la fabbrica si fermasse, ha notato “un corridoio di auto praticamente cieche”. “Sul futuro? Voglio rimanere ottimista, anche se spesso ti viene solo da bestemmiare”.

Tra un fermo e l’altro qual è la situazione e quali le difficoltà viste con gli occhi di chi lavora all’interno dello stabilimento di Melfi? “Mancano pezzi, sono tanti i colleghi a dirlo”, lascia trapelare un lavoratore del Montaggio. Ma è un altro suo collega a svelare un dettaglio notato a metà della scorsa settimana. E cioè prima che, giovedì, fosse imposto l’ennesimo stop, con la dicitura ormai nota agli addetti ai lavori e che recita: “Per la sopraggiunta mancanza di un componente specifico, l’attività produttiva dell’intero stabilimento sarà sospesa”. Proprio il giorno prima, dicevamo, l’operaio racconta un dettaglio che gli è rimasto impresso. “Quando c’è da lavorare, al Montaggio, procediamo a grande velocità – premette – ma ogni tanto capita di fermarsi, anche solo per andare in bagno”. E proprio mentre andava alla toilette ha notato un fatto insolito. “Nel corridoio – racconta – ho visto una colonna di auto che si allungava per molti metri”. Di primo acchito sembravano pronte, ma a scrutare bene non era così.

“Le auto erano tutte prive del Gruppo proiettore”. In altri termini mancavano i fanali anteriori. “Mancavano, era uno scenario inedito – sottolinea – É come vedere una casa senza tetto, un gazebo senza tendone superiore, erano auto praticamente cieche”. Da come erano posizionate , aggiunge, “si capisce che erano lì per il recupero, vuol dire che solo in seguito con l’arrivo dei pezzi mancanti, sarebbero state completate”. Di qui le sue ipotesi, che restano, ovviamente, solo ipotesi. “Giovedì che ci è stato comunicato il nuovo stop – aggiunge – ho subito immaginato che l’improvvisa mancanza di un componente riguardasse proprio qualche elemento specifico che fosse legato ai fanali”. Ma la voce “mancano pezzi” che si rincorre sulle linee lascia immaginare che le mancanze potrebbero essere anche altre e di diversa natura. Frutto di uno scenario internazionale complicato che chiama in causa i difficili approvvigionamenti dalla Cina di specifici microchip di cui è salita la richiesta sul mercato, non solo automobilistico. Tra dietrologie e sospetti, però, i turni dei lavoratori da diversi mesi sono sconvolti ripetutamente, generando critiche, scoramento, e anche una palpabile disaffezione verso il lavoro.

Domani, martedì 24, ad esempio, non si torna sulla linea, come inizialmente annunciato. “Per sopraggiunta mancanza di un componente”, ulteriore stop “martedì dalla 6 alle 22”, recita l’ennesimo annuncio. Fresco di giornata. Se ne parla, a meno di ulteriori novità, dopodomani, mercoledì. Il lavoratore che abbiamo interpellato appare spaesato. Non sa cosa aspettarsi. “Non lo so – conclude – è troppo tempo che galleggiamo, senza certezze e con turni ballerini che vengono sospesi dalla sera alla mattina. Speriamo bene. Voglio rimanere ottimista, voglio lavorare, anche se così ti viene solo da bestemmiare”.
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