Elezioni Basilicata: “Questa volta è saltato il tappo”

L'opinione di un elettore in una lettera inviata alla nostra Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

Caro direttore,

questa volta è saltato il tappo. “Basilicata regionali 2024” sono l’esempio, ove ne occorressero ancora, che, almeno per ora, sono a rischio la legalità e il funzionamento delle Istituzioni. Se il sistema democratico italiano si regge, come Costituzione recita, sui partiti, da quando i partiti non ci sono – con il crollo della prima Repubblica e il fallimento della seconda – viene a mancare un pilastro dell’impianto repubblicano. Questo pilastro, purtroppo, ancora non è stato sostituito con altro supporto capace di reggere l’ordinamento repubblicano. E pur di recuperare quella credibilità smarrita e, dunque, tentare difficili riaffermazioni elettorali, si inseguono personalità civiche estranee al perimetro della politica.

Il tutto è la drammatica conseguenza della incapacità di selezionare una classe politica adeguata, che soltanto il “vissuto politico” può dare. La realtà, questa certamente più drammatica di quanto si immagini, è lo smarrimento delle posizioni storiche dei partiti tradizionali. Non c’è più la sinistra delle periferie cittadine, dei cancelli delle fabbriche, la sinistra delle fasce deboli. È pur vero che viviamo un tempo in cui più non esistono le classi sociali ordinate su basi culturali, ma la suddivisione della società italiana continua, oggi più di ieri, ad essere ordinata per fasce economiche; e perciò continua a persistere il concetto di “classi deboli” verso cui la sinistra, da sempre, ha avuto un approccio diretto (seppur mediocre). Oggi esiste la sinistra “dei compromessi” le cui soluzioni politiche prescindono dal consenso popolare, e i governi dell’ultimo decennio lo provano chiaramente.

Sul fronte di destra troviamo, piuttosto, un contesto ai limiti del paradosso, tipico del voto di protesta, dove ai milioni di voti non risponde una classe politica attrezzata, cioè matura, pronta ad affrontare il governo dei territori, capace di una visione politica delle cose. Pur senza alcun intento offensivo, la destra italiana, dopo una complicata parentesi riorganizzativa e malgrado punte di evidenti intelligenze, stenta a ritrovare il giusto equilibrio tra politica e Istituzioni anche per evitare le bizzarrie politiche cui abitualmente assistiamo.

Destra e Sinistra, due ambiti culturali e formativi che appartengono alla tradizione politica italiana, oramai decontestualizzati al punto da non essere la soluzione al problema ma persino il problema della politica italiana. Lettera firmata da Ercole Trerotola