Israele, Striscia di Gaza: lettera aperta a Liliana Segre

24 maggio 2024 | 10:01
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Israele, Striscia di Gaza: lettera aperta a Liliana Segre

Lei ha affermato: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”. Mi spiace ma questa volta non riesco proprio ad apprezzare il suo pensiero

Gentile Senatrice Liliana Segre,

lei ha affermato che: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”, mi spiace ma questa volta non riesco proprio ad apprezzare il suo pensiero. La questione di Gaza non è una questione di lessico o terminologica e non è più neanche questione che riguarda il mondo ebraico, ma tutte le coscienze degli uomini liberi che hanno la fortuna di vivere nelle democrazie occidentali, ossia nella parte più ricca del pianeta, siano esse ebree o no.

Quando la Corte Penale Internazionale emetteva il mandato di arresto contro Putin era una corte benemerita, ora gli Usa minacciano singoli membri della stessa Corte, e addirittura le stesse persone che chiesero l’arresto di Putin, di sanzioni perché chiedono l’arresto di Netanyahu e Gallant.

Dario Fabbri all’Aria che tira ha affermato: “Siamo davanti a un caso eccezionale perché per una volta la Corte internazionale di Giustizia de L’Aja si schiera in una posizione fortemente anti-occidentale. Un conto è mettere Putin nel mirino, un conto è mettere Netanyahu che sappiamo quale rapporto abbia con gli Stati Uniti”. Quindi anche per Fabbri la questione non riguarda solo Israele ma l’intero Occidente e gli USA e la CPI è credibile e utile solo se fornisce strumenti di propaganda all’Occidente e non di giustizia. Ma soprattutto significa che gli USA e l’Occidente non possono essere processati qualsiasi cosa facciano.

USA, Germania e Italia, dal tramonto all’alba inviano a Israele bombe da gettare su Gaza e dall’alba al tramonto aiuti umanitari. Se Israele ha ragione che si sbrighi a sterminare tutti i palestinesi che vuole e nel più breve tempo possibile però niente aiuti umanitari. Altrimenti questi aiuti sembrano solo una crudele illusione di solidarietà finalizzata a prolungare perfidamente l’agonia di un intero popolo o un ipocrita modo per lavarsi la coscienza in pubblico e continuare a fare stermini di massa con il favore delle tenebre. Di questo modo di procedere non è colpevole solo Israele, ma anche gli USA, la Germania e l’Italia.

Il filo conduttore che guida le giustificazioni del modo di operare di Netanyahu è che è a capo di una democrazia occidentale, quindi è parte di noi tutti che viviamo in occidente e che siamo circondati dalla barbarie. Però questo pone un problema. Le democrazie occidentali hanno dei limiti nel loro agire e devono rendere conto ai tribunali internazionali o no?

Possono inventarsi armi chimiche inesistenti per invadere l’Iraq? Possono avere nel proprio territorio cittadini armati, i coloni, che cacciano di casa altri cittadini privi di ogni diritto, i palestinesi? Possono gettare bombe fregandosene di quanti civili, donne e bambini, giornalisti, operatori umanitari, medici e infermieri vengono uccisi? Possono mettere le atomiche ai confini della Russia? Possono chiudere radio e tv scomode?

Penso che sia pleonastico che la CPI emetta mandati di arresto nei confronti dei terroristi giacché se un cittadino qualsiasi viene solo sospettato di essere terrorista finisce già nei file di tutte le polizie del mondo per essere arrestato. Non mi sento responsabile di quello che fanno i terroristi, come Hamas, ma ogni goccia di sangue innocente causato da membri della comunità a cui sento di appartenere, quella delle democrazie occidentali, la sento anche come una mia responsabilità.

Forse se non ci fosse stato Sabra e Shatila non ci sarebbe stato il 7 ottobre e la conseguente reazione di Israele. Lei dice che occorre studiare. Cosa? Entrare nelle questioni di un odio così profondo tra due popoli in questo momento non è rilevante e accende ulteriormente gli animi. Quello che è certo è che i torti e le ragioni sono da entrambe le parti. Ma l’umanità non può accettare quello che sta avvenendo.

Questo è il punto ma, a mio modo di vedere, non c’entra né Israele né l’antisemitismo, né gli ebrei né i mussulmani o i cattolici ma la concezione che ha l’intero mondo occidentale e democratico di se stesso. Di cosa è lecito e di cosa non è lecito fare. Di cosa sia la democrazia che deve dimostrare in ogni secondo della propria esistenza la propria superiorità morale rispetto alle autarchie, agli Stati confessionali, come rischia di apparire Israele, e alle dittature altrimenti non si capisce più quale sia la differenza tra un dittatorello qualunque e il capo di uno Stato democratico.

Piaccia o meno ma agli Stati non è consentita la vendetta. Non è consentito massificare le responsabilità che sono sempre individuali e che vanno accertate da processi pubblici e con procedure garantite. Non è concesso sterminare i propri nemici. Non è concessa una visione biblica del proprio agire. Uno stato democratico ha maggiori mezzi ma anche maggiori responsabilità dei terroristi, altrimenti se applica il terrore diventa uno Stato terrorista che poco ha a che fare con uno Stato democratico.

Non tutti gli amici di Israele sono degne persone. Gli antisemiti sono una piccola minoranza del mondo occidentale composta da pessimi figuri, ma altrettanto pessimi figuri sono gli habitué della islamofobia. Non credo sia utile per nessuno trascinare l’intero Occidente in un conflitto tra islamofobi e antisemiti, oggi entrambe minoranze ottuse.

Occorre anche diffidare di chi, come paolo Mieli. usa contro la Corte Penale Internazionale argomenti da azzeccagarbugli o peggio denigra i giudici in base alla appartenenza nazionale. Con il suo argomentare mi ricorda il caso del giudice Raimondo Mesiano. Il magistrato che aveva condannato la Fininvest a pagare una multa milionaria e che fu esposto alla gogna mediatica delle TV di Berlusconi per dei calzini azzurri. Mieli usa contro Karim Ahmad Khan le origini pakistane e scozzesi. Vergogna! Questi non sono temi su cui usare la cultura del non detto. Ma da certo giornalismo siamo da troppo tempo abituati al peggio. Mi pare che ‘democrazia occidentale’ diventa sempre più la prepotenza dei ricchi sui poveri. Visto che sono da questo lato della barricata potrebbe anche andarmi tutto bene e far finta di niente, basta poi non lamentarsi se l’altra parte del mondo ci odia.

Cara Senatrice, se accettiamo quello che succede a Gaza senza ribellarci non possiamo neanche stupirci se qui in Italia, non nella Russia di Putin, dei giornalisti che seguono una manifestazione vengano fermati e portati in questura.

Con l’affetto e la stima di sempre, Pietro de Sarlo