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Istituito a Potenza l’Osservatorio paritetico regionale su appalti e accreditamenti territoriali

22 maggio 2024 | 17:00
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Istituito a Potenza l’Osservatorio paritetico regionale su appalti e accreditamenti territoriali
Un momento della sottoscrizione

Costituito da sindacati e associazioni delle cooperative sociali per “vigilare sulla corretta applicazione dei contratti negli appalti della pubblica amministrazione”

È stato sottoscritto oggi a Potenza, nella sede Cgil, l’accordo per la costituzione dell’Osservatorio paritetico regionale su appalti e accreditamenti territoriali, composto da Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uiltucs e le associazioni della cooperazione sociale operanti in regione, Federsolidarietà Confcooperative Basilicata, Legacoopsociali Basilicata e Agci Impresa Sociale di Basilicata. Coordinatrice dell’Osservatorio è Giuliana Scarano, segretaria generale della Fp Cgil di Potenza, e vicecoordinatore è Michele Plati, presidente di Coonfcooperative. Successivamente la presidenza toccherà ai rappresentanti sindacali della Cisl e della Uil e la vicepresidenza ai rappresentanti di Legacoopsociali e Agci.

Le organizzazioni cooperative e sindacali del comparto dei servizi socioassistenziali, socio sanitari e dell’inclusione lavorativa si presentano unite a garanzia della corretta applicazione del rinnovato Contratto collettivo nazionale (Ccnl) della cooperazione sociale. L’osservatorio, costituito a livello nazionale e regionale, ha lo scopo di valorizzare il lavoro svolto da migliaia di professionisti impegnati quotidianamente nei servizi del welfare del paese. Si tratta di uno strumento fondamentale e innovativo per il monitoraggio e la corretta applicazione del Ccnl e avrà anche la funzione di sollecitare la pubblica amministrazione, a partire da Regione, distretti sociosanitari e Comuni, nell’attivare tutti i percorsi tecnici, giuridici e finanziari necessari ad adeguare il costo del lavoro negli affidamenti dei servizi.

Dell’Osservatorio fanno parte per la Fp Cgil Giuliana Pia Scarano e Sandra Guglielmi, per la Cisl Fp Rocco Faraone, per la Fisascat Cisl Emanuela Sardone, per la Uil Tucs Bruno Serrone, per la Uil Fpl Mario Sarli, per Confcooperative Federsolidarietà Basilicata Michele Plati e Michele Beneventano, Legacoop Sociali Basilicata Nello Onorati e Annalucia Contuzzi, per Agci Sociali Basilicata Pancrazio Gagliardi e Rossella Spagnuolo.

Le parti firmatarie, nell’applicazione del Ccnl, si fanno promotrici di una vasta azione di dialogo e confronto con tutti i livelli della pubblica amministrazione al fine di promuovere e coniugare legalità e diritti nel sistema degli appalti pubblici.

Hanno spiegato i rappresentanti sindacali Giuliana Scarano e Sandra Guglielmi (Fp Cgil), Rocco Faraone (Cisl Fp), Emanuela Sardone (Fisascat Cisl), Antonio Gugliemi (Uil Fpl) e Bruno Serrone (UilTucs): “L’osservatorio ha il compito di garantire la corretta applicazione del contratto collettivo nazionale del lavoro nelle previsioni dei bandi di gara per i servizi sanitari e socio sanitari affidati dalle pubbliche amministrazioni alle cooperative sociali i cui lavoratori vanno garantiti attraverso corrette retribuzioni, perché dalla corretta valorizzazione del lavoro e dei lavoratori passa la qualità dell’assistenza. Uno strumento utile e necessario per garantire quindi la qualità dei servizi e dei livelli occupazionali nella sua funzione di monitoraggio e verifica del rispetto delle norme e dei diritti. Sebbene l’osservatorio sia circoscritto alla cooperazione sociale come previsto dal Ccnl – proseguono i dirigenti sindacali – ha l’ambizione di essere strumento utile a eliminare alcune distorsioni che riguardano il metodo degli appalti e dell’accreditamento in generale, che si ripercuotono in maniera drammatica sulle piccole imprese e sui lavoratori. Questa continua ricerca della riduzione dei costi sta infatti determinando il ricorso delle aziende al massimo ribasso, con ripercussioni drammatiche sulle ore da assegnare ai lavoratori e sui livelli delle prestazioni. Con l’osservatorio miriamo dunque a fare uscire questo pezzo del mercato del lavoro dalla precarietà nei cambi di appalto. Molte volte nei bandi di gara, pur quando espressamente si prevedono offerte economiche più vantaggiose, queste molte volte sono a danno dei lavoratori perché si tenta di raggirare la clausola sociale tarando i bandi su fabbisogni che non sono poi quelli rispecchiati nei servizi espletati”. È quanto accaduto, per esempio, con la gara per l’affidamento della gestione dei servizi assistenziali, terapeutico riabilitativi e socio riabilitativi per utenti psichiatrici presso le strutture residenziali e semiresidenziali della Regione Basilicata.

“Il primo atto dell’osservatorio – hanno annunciato i sindacati in proposito – sarà chiedere un incontro al dipartimento della Sanità per chiedere il ritiro della gara e accogliere le richieste già espresse dai sindacati e dalle cooperative di riprendere un percorso già avviato sull’accreditamento. Abbiamo chiesto alla Regione di ricostituire il tavolo sull’accreditamento per giungere a un provvedimento che sia rispettoso dei contratti collettivi nazionali e dell’esperienza acquisita dalle cooperative sociali in un ambito così delicato com’è quello della salute mentale in questi anni. Non possiamo assolutamente acconsentire a una gara che disperde le professionalità e i livelli contributivi delle maestranze”.

Ha aggiunto Michele Plati, vicecoordinatore dell’osservatorio, in rappresentanza delle associazioni della cooperazione sociale aderenti: “Da parte della cooperazione siamo costretti a rilevare una forte pressione sia da parte dei territori che delle pubbliche amministrazioni e dell’utenza, sempre più fragile, difficile e con bisogni assistenziali sempre maggiori. I lavoratori sono sottoposti a pressioni notevoli per cui spesso lavorare in cooperativa sociale diventa poco conveniente a fronte dei bassi livelli retributivi. A queste condizioni è impossibile garantire alcuni servizi richiesti in assenza di politiche del lavoro adeguate. Proprio per questo nasce l’osservatorio. Il problema è nazionale ancora prima che regionale ma in Basilicata è ingigantito da scelte burocratiche delle pubbliche amministrazioni che ignorano le condizioni economiche entro cui si esplicano i servizi perché se i ricavi restano immobili ma i costi aumentano nessuna struttura economica può garantire il livello di prestazione richiesto. Occorre costruire percorsi comuni nell’interesse dell’utenza, delle fragilità e dei territori”.