Nasce il Centro Studi dedicato a Giovanni Passannante

Tra le finalità il ritorno al nome Salvia per il paese che fu costretto a chiamarsi Savoia di Lucania dopo il fallito attentato del cuoco anarchico al re Umberto I
L’Associazione culturale Pro Salvia per Giovanni Passannante terrà una conferenza stampa, il prossimo 18 novembre, alle 11:00 nella Sala B del Consiglio Regionale a Potenza, per presentare il “Centro Studi Giovanni Passannante”, intitolato al cuoco anarchico di Salvia, oggi Savoia di Lucania, che nel 1878 fu protagonista di un fallito attentato alla vita di re Umberto I di Savoia.
Passannante nel corso di una visita del re a Napoli si avventò sulla carrozza su cui si trovava Umberto I e ferì, con un coltellino e in modo lieve, il presidente del Consiglio Umberto Cairoli, fallendo così nel suo intento. Processato e condannato a morte per il suo gesto, venne poi graziato, condannato all’ergastolo, e trascorse i suoi giorni, fino alla morte nel 1910, prima in prigione in condizioni disumane e poi in un manicomio criminale. Il paese che gli aveva dato i natali, per riparare fu costretto a cambiare il nome da Salvia in Savoia di Lucania, in onore della famiglia reale, anche se i cittadini hanno continuato a chiamarsi salviani.
Ed è proprio il cambio del nome una delle attività che il Centro Studi a lui dedicato intende perseguire. “È giusto e doveroso- si legge in una nota della presidente dell’associazione Pro Salvia, Lina Argia Passannante (discendente di Giovanni)- risolvere la manipolazione storica dell’identità comunitaria di Salvia dovuta alla vendetta di un re per l’azione commessa 146 anni fa da Passannante. Con il Centro Studi si intende aggregare tutta la comunità salviana, e non solo, per recuperare la memoria storica delle motivazioni alla base della dissociazione di cui essa stessa è vittima. Il Centro studi vuol essere il grimaldello per il ritorno all’antico e glorioso nome di Salvia. Per questo promuoveremo una prima indagine conoscitiva tra i cittadini di Savoia di Lucania distribuendo un questionario. I salviani devono rientrare a Salvia!”