“In Basilicata il Servizio Sanitario Nazionale è clinicamente morto”

6 gennaio 2025 | 08:55
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“In Basilicata il Servizio Sanitario Nazionale è clinicamente morto”
Foto di archivio

Un cittadino ci scrive: “La sanità lucana è oramai allo sbando, da qualche mese è impossibile ricevere medicinali essenziali per le persone fragili”

Gentile Redazione,

I servizi sanitari sono allo sbando. Vi racconto la mia esperienza.  I problemi non sono più soltanto legati alla impossibilità di poter accedere a visite specialistiche, analisi o accertamenti in tempi ragionevolmente brevi, ma da qualche mese è impossibile anche ricevere medicinali essenziali per le persone cosiddette fragili.

Infatti, è ciò che accade recandosi in farmacia per ottenere medicinali particolari che normalmente venivano consegnati nelle 24/48 ore successive alla presentazione della ricetta medica: oramai i tempi di consegna sono dilatati senza alcuna indicazione di tempi certi.

I fatti: io e mia moglie siamo soggetti fragili, personalmente devo assumere settimanalmente un medicinale non sostituibile confezionato in quattro unità, quindi più o meno mensilmente deve essere prescritto dal medico curante il quale, pena richiami e sanzioni, deve attenersi scrupolosamente ad una prescrizione quadri settimanale. Purtroppo dal mese di dicembre il medicinale pare sia di non facile reperimento per le farmacie, l’ultima volta, a dicembre, mi è stato consegnato con due giorni di ritardo rispetto alla cadenza settimanale. Anche oggi, 5 gennaio, dopo 4 giorni il medicinale non è disponibile e non si conoscono i tempi consegna.

Analoga situazione si è determinata per mia moglie, già paziente oncologico, che a seguito delle cure a cui si è sottoposta è affetta da una severa osteoporosi per la quale deve assumere semestralmente un particolare medicinale, assunzione da effettuarsi inderogabilmente dopo i sei mesi, pena la perdita dei benefici derivanti dalla regolare assunzione del medicinale stesso. Anche in questo caso nel mese di novembre il medicinale è stato consegnato non dopo le solite 24/48 ore ma circa venti giorni dopo la prescrizione medica e di conseguenza con ritardo rispetto al semestre.

Ancora, ho ricevuto una diagnosi di infiammazione alla spalla dx causata da una “capsulite adesiva”, ovviamente visita medica effettuata dopo aver constatato l’impossibilità di effettuarla presso una struttura pubblica, quindi a pagamento (€ 180), oltre alla spesa per tre infiltrazioni di cortisone (€ 80X3=€ 240), a questo punto pare che sia impossibile sottoporsi ad un ciclo di fisioterapia a carico del SSN, consigliato dallo specialista, sia presso strutture pubbliche che private, motivo mancano le indicazioni da parte della Regione Basilicata, quindi dovrei pagare anche questo privatamente (altri € 300 più o meno?).

Domanda perché non è possibile ricevere i medicinali nei tempi dovuti? Perché non è possibile effettuare un semplice ciclo di fisioterapia? Che dire, per fortuna con qualche rinuncia riesco ancora a far fronte a spese sanitarie extra, ma che rabbia se penso alla trattenuta IRPEF delle nostre pensioni, molto superiore a parità di reddito alla flax tax del 15% (del 5% per i nuovi iscritti) benevolmente concessa da questo governo ai lavoratori autonomi, a proposito grazie al governo per la straordinaria mancia relativa all’aumento delle pensioni per il 2025. Lettera firmata