Lavorare in carcere, una bella “impresa”

22 aprile 2025 | 17:54
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Lavorare in carcere, una bella “impresa”
La Casa Circondariale di Melfi

La storia di due detenuti firmatari di un contratto di lavoro

“Ci sono date che non si possono dimenticare, una di queste sarà ricordata nella Casa Circondariale per detenuti ad Alta Sicurezza di Melfi, – ha dichiarato la Direttrice Maria Rosaria Petraccone –  perché l’ 11 aprile scorso  è stato possibile concretizzare,    quanto previsto dall’art. 20 dell’Ordinamento Penitenziario, dedicato al lavoro dei detenuti,  che sancisce in maniera puntuale che “il lavoro penitenziario non ha carattere afflittivo ed è remunerato”  questo sta a significare che non può comportare un inasprimento della pena, ma è considerato una forma di organizzazione necessaria alla vita della comunità carceraria”.

Lo scorso 11 aprile, infatti, accade che grazie alla sensibilità dell’impresa appaltatrice dei lavori di ristrutturazione edile, in ottemperanza a quanto contemplato dal D.P.R. 230/2000, due ristretti hanno firmato il contratto come operai; evidente è stata l’emozione sui loro volti e la soddisfazione da parte di tutti gli operatori dell’Amministrazione penitenziaria nell’accogliere la proposta.

Il titolare dell’impresa ha manifestato, attenzione e sensibilità verso la condizione di chi è detenuto e, attraverso la condivisione di obiettivi comuni a quelli degli operatori penitenziari, si è reso disponibile ad offrire una concreta opportunità trattamentale a due ospiti di questa Struttura, assumendoli alle proprie dipendenze, con un contratto a tempo determinato, rendendo attuabile quanto previsto dalla Legge Smuraglia.

Un importante obiettivo che è stato raggiunto grazie ad un’azione sinergica tra la Magistratura di Sorveglianza di Potenza – Dr.ssa M.T. Petrocelli -la Direttrice della Casa Circondariale di Melfi – Dott.ssa M.R. Petraccone – il Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria – Dirigente Dottor. G. D. Telesca –, i Funzionari giuridico pedagogici dell’Area Trattamentale e Funzionari dell’Area Contabile, e l’’Assistente dell’Area Tecnica

È stata accordata fiducia a detenuti che hanno dato prova della volontà di riscattarsi socialmente, avendo intrapreso un graduale percorso positivo verso la risocializzazione, con l’intento di contribuire alla vita sociale ed economica ed accrescere il senso di responsabilità anche nei confronti della comunità, di sé stessi e dei loro familiari.